Prima direttrice di carcere, poi eletta Ora Castellano approda al ministero

Paola FucilieriIl Consiglio dei ministri del 26 febbraio ha deliberato la nomina a dirigenti generali del ruolo penitenziario di Cinzia Calandrino, attuale Direttore dell'ufficio per i rapporti con le regioni del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) e della «nostra» Lucia Castellano. Mentre la prima sembra proprio destinata a diventare Provveditore del Lazio e Roma, c'è chi pensa alla Castellano come prossimo provveditore regionale della Lombardia, carica alla quale si accede solo ed esclusivamente per concorso e che sarà vacante dal prossimo giugno con il pensionamento di Aldo Fabozzi. Tuttavia i meglio informati assicurano che la Castellano - da marzo 2013, consigliere regionale della Lombardia e presidente del Gruppo Patto Civico con Ambrosoli e ancor prima, da giugno 2011 a gennaio 2013 assessore alla Casa, Demanio e Lavori pubblici del comune di Milano con la giunta Pisapia - non solo non ha nessuna intenzione di diventare provveditore della Lombardia, ma punterebbe a Roma dov'è pronta per lei un'altra carica di nomina politica che la obbligherà ovviamente ad abbandonare la poltrona di consigliere regionale. Lucia Castellano andrà a reggere infatti una direzione generale presso il «nuovo» (dopo il riordino del ministero della Giustizia nel maggio 2015) Dipartimento dei minori e di comunità. Del resto, dopo essere stata apprezzata direttrice del carcere di Milano Bollate dal 2002 al 2011 e, ancora prima, vice direttore a Genova, Eboli, Napoli, Secondigliano e Alghero, la Castellano, accettando di fare l'assessore a palazzo Marino e poi il consigliere in Regione, ha aperto una parentesi politica che non intende chiudere. Non per nulla è stata sì nominata dirigente generale del ruolo penitenziario, ma per ora non le è stato attribuito alcun incarico anche perché dopo la nomina la procedura deve essere perfezionata: serve la firma del Presidente della Repubblica, quindi va registrata alla Corte dei Conti.

Perciò, almeno per il prossimo incarico della Castellano, possono stare tranquillizzarsi coloro che hanno scritto in questi giorni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella una lettera a firma «Comitato Spontaneo Dirigenti Penitenziari», lamentandosi che la Castellano è ormai da anni «fuori ruolo» e «si occupa di altro», domandando quindi alla massima carica dello Stato «quali saranno stati gli incarichi di particolare rilevanza che hanno convinto il ministro della Giustizia a proporre la nomina delle colleghe e il Consiglio dei ministri a deliberarla?(...)». Ed esortando infine Mattarella a farsi le stesse domande «prima di firmare i decreti(...)».

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