Un piccolo colpo di scena all'udienza preliminare per le presunte tangenti legate alla discarica di Cappella Cantone, ne Cremonese, e che vede tra gli imputati anche l'ex governatore Roberto Formigoni. Ieri, infatti, il gup Vincenzo Tutinelli ha disposto che i pm riformulino il capo di imputazione nei confronti dell'attuale sentatore del Nuovo Centrodestra, modificando la descrizione del fatto perché non corrisponde a quanto emerso dal quadro probatorio.
Il giudice, dunque, ha chiesto ai pm Paolo Filippini e Antonio D'Alessio di rivalutare e riscrivere le accuse nei confronti di Formigoni e relative alla presunta corruzione dei vertici della Compagnia delle Opere di Bergamo, dato che il capo d'imputazione - si legge nell'ordinanza - «è strutturalmente diverso da come emerge» dalle carte processuali. Inoltre, per il gup, «non emergono gli atti contrari ai doveri d'ufficio». Secondo i pm, oltre un milione di euro sarebbero stati versati dall'imprenditore Pierluca Locatelli - interessato alla realizzazione della discarica e quindi alle delibere di Giunta per avere il via libera - alla Compagnia delle Opere (in particolare agli allora vertici della Cdo di Bergamo) su input di Formigoni, peraltro anche sotto processo per il caso Maugeri e indagato in un'altra inchiesta su presunte mazzette nella sanità lombarda. Locatelli avrebbe anche pagato una presunta tangente da 100mila euro all'ex assessore Franco Nicoli Cristiani (anche lui imputato), per «ottenere l'autorizzazione integrata ambientale, necessaria» all'ok alla discarica.
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