Divorzio da Aler Tempi stretti per modificare lo statuto Mm

Divorzio da Aler Tempi stretti per modificare lo statuto Mm

Il trasferimento delle case popolari da Aler a Mm sarà una corsa contro il tempo. Il sindaco due giorni fa ha dichiarato chiuso il rapporto con Aler, l'azienda regionale cesserà di gestire i 28mila alloggi di proprietà comunale dal primo dicembre, le chiavi passeranno a Metropolitana Milanese. La partecipata al 100% da Palazzo Marino dunque oltre ad occuparsi di infrastrutture e reti idriche si butterà anche sulla gestione immobiliare. Una competenza che oggi non è contemplata nello statuto societario, dunque la giunta deve correre per approvare entro fine mese una delibera che modifichi la missione di Mm. L'atto dovrà approdare obbligatoriamente in aula e solo una volta approvato potrà essere acquisito dal Consiglio di amministrazione di Mm (il presidente è Davide Corritore, ex direttore generale del Comune). Ci sono due mesi e mezzo scarsi di tempo. Con un centrodestra che promette battaglia e un Pd che non ha ancora sciolto le riserve: il segretario metropolitano Pietro Bussolati si è espresso a favore del superamento della convenzione con Aler, ma sull'affidamento diretto a Mm ha rinviato la posizione ufficiale del partito alla direzione metropolitana che si terrà a fine mese. Una parte della maggioranza avrebbe modificato la convenzione, alzando qualche paletto, ma avrebbe proseguito con Aler fino a fine mandato, annunciando eventualmente lo strappo in campagna elettorale. Dal primo dicembre, ogni disservizio nei caseggiati popolari sarà imputato a Comune e Mm. La sinistra, morbida con quei comitati che proteggono gli abusivi, non potrà più nascondersi dietro a Regione e Aler. «Scriveremo a Renzi e Cottarelli, loro vogliono chiudere ii carrozzoni e Pisapia ne sta istituendo uno nuovo» denuncia il capogruppo Fi Fabrizio De Pasquale.

Il fattore tempo. In settimana l'aula archivierà il Bilancio di previsione. Poi torneranno in Consiglio il nuovo regolamento per gli impianti sportivi (con gli aumenti connessi) che Fi è riuscita a stoppare prima dell'estate, e le modifiche alla Cosap. Entro il 6 ottobre va approvato il regolamento edilizio.

Ma Fi e Lega chiedono anche consigli straordinari su moschea e Galleria, e uno è già fissato sulla Città metropolitana. Per non arrivare fuori tempo massimo con la modifica allo statuto di Mm, la giunta dovrà posticipare la delibera sul Leoncavallo. La guerra in aula in questo caso si preannuncia accesa e lunga. Troppo per rischiare.

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