Cronaca locale

Donna picchiata a sangue per prenderle il telefonino mentre aspetta il treno

L'aggressore è un tunisino, catturato sui binari Clandestino in Italia senza permesso dal 2018

Donna picchiata a sangue per prenderle il telefonino mentre aspetta il treno

Le urla di terrore e le richieste di aiuto della donna hanno squarciato il silenzio irreale creato dal Covid, qualche minuto poco dopo le 23 di lunedì. In questo senso il virus ha stabilito una sorta di tacito codice di responsabilità al quale ormai è difficile, se non impossibile, sottrarsi: da quando ogni cigolio crea nell'atmosfera l'eco di un motore roboante chi può affermare davvero «nessuno ha sentito»? Una signora che abita accanto alla stazione ferroviaria di Cesano Maderno non ha potuto quindi non udire quel lamento, si è affacciata alla finestra dell'appartamento al terzo piano del suo stabile e ha notato una giovane sulla banchina dello scalo ferroviario di Cesano Maderno - in Brianza, a una trentina di chilometri a nord di Milano - vittima di un vero e proprio assalto da parte di un uomo che cercava di portarle via il telefonino. E che non riuscendoci subito la stava picchiando selvaggiamente. La testimone ha chiamato subito il 112 e sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione locale e della compagnia di Desio che hanno bloccato e arrestato lo stupratore, salvando in extremis la ragazza - una 28enne bergamasca che fa la cameriera in un pub del paese ed era in attesa del treno per tornarsene a casa - da quel pestaggio. Una giovane donna che adesso è ricoverata all'ospedale di Desio in codice giallo e che ancora trema in preda al terrore perché, come spiegano i militari dell'Arma, «è stata un'aggressione particolarmente violenta».

In manette è finito così grazie ai militari dell'Arma un tunisino che non aveva documenti con sé. Si scoprirà poi che ha 30 anni, precedenti di polizia perché dal 2018 è clandestino e sempre da allora non ha mai risposto agli ordini di rintraccio e di regolarizzazione inviatigli dalla questura, risultando sempre «senza fissa dimora», ovvero introvabile. Per catturarlo l'altra sera i militari hanno dovuto rincorrerlo a lungo sulle rotaie e quando lo hanno raggiunto, visto che l'uomo tentava di tenerli lontani lanciando i sassi della massicciata, sono stati costretti a bloccarlo a terra con la forza mentre il magrebino si divincolava e cercava ancora di colpirli nel tentativo di scappare a ogni costo.

La ricostruzione dell'accaduto è stata realizzata dagli investigatori dell'Arma in particolare grazie alla testimone visto che la vittima è sotto choc. L'immigrato non appena si è avvicinato alla cameriera le ha mostrato un coltello a serramanico, per spaventarla. E subito dopo ha cominciato a picchiarla selvaggiamente, provocandole ferite profonde al viso. Durante l'aggressione è riuscito a strapparle lo smarthphone, le ha preso la borsetta, l'ha aperta e ha portato via il denaro, circa un centinaio di euro in tutto, poi i documenti tra i quali la tessera ferroviaria (refurtiva poi riconsegnata dai carabinieri alla ragazza).

Ora il tunisino è in carcere a Monza con l'accusa di rapina aggravata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

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