Cronaca locale

In Duomo stretta dei ghisa sugli abusivi e i clochard

Pattuglie di agenti in borghese per sequestrare merce contraffatta e imporre maggior decoro

In Duomo stretta dei ghisa sugli abusivi e i clochard

In gergo si chiama «Dispositivo Duomo». Tradotto: un nucleo specializzato di una quindicina di agenti della polizia locale che sarà dedicato al decoro di piazza Duomo e dintorni. E questo in una duplice declinazione: far rispettare il decoro a clochard, tossicodipendenti e ai tantissimi vagabondi che hanno eletto i portici all’ombra della Madonnina come riparo diurno e soprattutto notturno e in secondo luogo come lotta e contrasto all’abusivismo, dai venditori di braccialetti «portafortuna» a quelli dei giochi fosforescenti che vengono lanciati per attirare l’attenzione, dai venditori di foulard e borsette contraffatte al mangime per i piccioni. Un giro di vite per il salotto buono della città messo in atto a partire da questo mese di gennaio. Augurandosi che possa dare buoni frutti, risolvendo una situazione che con il passare del tempo è chiaro a tutti essersi fatta davvero insostenibile. Attenzione: non si tratta in una novità, ma di una riorganizzazione e soprattutto del potenziamento di un servizio che è attivo da quasi tre anni. Con gli agenti deputati che fino a oggi si occupavano di dare la sveglia ai clochard e a sequestrare merce vietata, come il mangime per i piccioni, o contraffatta. Un nucleo composto da 6-8 agenti, tutti del comando di Zona 1, organizzati sui tre turni e quindi dalle 6,45 del mattino alla mezzanotte. Tra i compiti appunto «la sveglia» ai senzatetto per far spostare i loro giacigli improvvisati dalle soglie dei negozi o dai marciapiedi. Sono ormai infatti almeno una cinquantina gli homeless che stazionano quotidianamente tra i portici che cingono piazza Duomo, le vie laterali alla Galleria, i portici di corso Vittorio Emanuele, la Galleria del Corso e piazza Diaz. Un compito piuttosto delicato, dal momento che la maggior parte di queste persone rifiuta il ricovero nelle strutture dedicate e magari non parla italiano. Alcuni hanno problemi relazionali, altri sono tossicodipendenti. Non è raro, infatti, che i vigili vengano aggrediti e che in alcuni casi si arrivi a sfiorare lo scontro, coem raccontano gli agenti.

Apparentemente meno complessa, ma non certo semplice, l'attività di contrasto ad abusivismo e contraffazione: il bilancio è di decine di sequestri al giorno, sia di tipo penale (merce contraffatta) che amministrativo (vendita senza autorizzazione): difficile stabilire la quantità, ma si possono intercettare scatoloni interi di ombrellini quando piove, foulard e borsette false, decinedi braccialetti di stoffa e sacchi di granaglie per piccioni.

Al Dispositivo Duomo, finora hanno dato la loro adesione solo agenti del comando di Zona 1, la preoccupazione è che in questo modo si sguarnisca il nucleo della sicurezza stradale e traffico in centro, con gravi conseguenze. Il comando di Zona 1 quotidianamente è impegnato con circa quattro pattuglie a turno tra il presidio antiterrorismo ai new jersey di piazza Duomo e all'arcivescovado. «Non possiamo aspettare che entrino effettivamente in servizio - si chiede il segretario regionale del Sulplm Daniele Vincini - i 70 nuovi agenti che stanno seguendo il corso di formazione della polizia locale e che terminerà tra febbraio e marzo? Dopo circa un mese di affiancamento, i giovani graduati potranno iniziare. Una dozzina di neo agenti dai vari comandi, affiancati magari da qualche ghisa esperto, potrebbero essere destinati al nucleo specializzato senza mettere contemporaneamente in difficoltà gli agenti di Zona 1 che rischiano di trovarsi pesantemente sotto organico».

I vantaggi del nuovo dispositivo da mettere in funzione? Il fatto di essere composto dagli stessi agenti potrebbe certamente rendere meno conflittuali i rapporti con i clochard che inizierebbero a riconoscere i volti dei vigili, mentre per quanto riguarda il contrasto all'abusivismo, gli uomini della polizia municipale che dovrebbero girare in borghese per effettuare sequestri in flagranza e a sorpresa, dovrebbero avere un forte effetto di deterrenza.

Marta Bravi

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