«E adesso riportiamo i derby con il Geas in serie A1»

Pinotti, coach del Sanga: «Non sono più i fantastici anni 70, ma nelle giovanili noi come l'Armani»

Sergio Arcobelli

Milano non vince lo scudetto nella pallacanestro femminile dalla stagione 1972-73. Un'impresa titanica, allora, quella dello Standa, perché negli anni '70 per dieci anni la grande avversaria è sempre stato il Geas Sesto S.Giovanni, in una lunga serie di derby che infuocarono i canestri rosa di quei tempi. Solo che a prevalere sempre, o quasi, è stato il Geas: i meneghini, infatti, erano gli eterni secondi. «Vincere quello scudetto è stata una sorta di liberazione, anche perché in quegli anni Sesto era davvero una potenza e poteva permettersi di avere in rosa giocatrici straniere molto forti», commenta Franz Pinotti, coach del Sanga, l'unica società rimasta sotto la Madonnina.

Pinotti, rivedremo mai Milano in A1?

«L'obiettivo futuro è quello di creare una struttura di risorse economiche che possa permetterci di arrivare in A1 e rimanerci con delle basi solide. Il Sanga è nato solo nel 99 e dal 2009 è in A2. Ora manca l'ultimo step».

Nell'immediato, però, c'è un campionato che è appena iniziato. Obiettivi?

«Arrivare tra le prime quattro e giocarsi i playoff».

Come negli anni '70 il Geas resta la rivale principale?

«Il Geas per blasone e storia è il primo club in Italia di pallacanestro femminile. Anche se non siamo più la stessa società degli anni '70, vogliamo affermare che noi siamo Milano e loro rappresentano Sesto S.Giovanni. E giovedì 2 novembre giochiamo il derby a casa loro».

A livello giovanile, invece, siete l'Armani al femminile.

«Abbiamo il settore femminile più importante di Milano e ogni anno arriviamo alle finali nazionali. Se loro sono la squadra prioritaria al maschile in Italia, noi cerchiamo di essere l'alter-ego dell'Olimpia al femminile».

Il Pala Giordani si può considerare il vostro Forum?

«Il Pala Giordani lo consideriamo casa Stanga. È molto importante per noi rimanere lì, tra l'altro la palestra di via Cambini è nuova e ci va molto bene».

Non solo pallacanestro, il Sanga è impegnato pure nel sociale.

Siamo campioni d'Italia di bask-in, una pallacanestro inclusiva dove

giocano allo stesso tempo diversamente abili e normodotati. E al Cambini comunque cerchiamo di creare un centro di aggregazione per ragazzi e ragazze: li tiriamo fuori dalla strada e li facciamo giocare a pallacanestro. ».

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