«E la Lega ora torni a ragionare»

«E la Lega ora torni a ragionare»

Vertice dei colonnelli lombardi del Pdl ieri nella sede del partito in viale Monza per parlare di temi economici e di vigilia elettorale. Ottimista il coordinatore regionale Mario Mantovani: «Abbiamo messo in campo buoni candidati. C’è una ragionevole certezza di vincere al primo turno o di andare al ballottaggio quasi in tutte le città». La rottura dell’alleanza con la Lega? «Non abbiamo capito la loro scelta - spiega l’ex ministro Mariastella Gelmini - Ma se non vogliono consegnare il Nord alla sinistra, mi auguro che al secondo turno si possa ragionare».
Poi la proposta di abolizione dell’Imu, la tassa sulla casa eliminata dal governo Berlusconi e reintrodotta da Monti e la presentazione, dopo la vernice romana con il segretario nazionale Angelino Alfano, della proposta di legge sulla compensazione dei crediti che le imprese vantano dallo Stato con uno sgravio sulle tasse da pagare. Una misura resa impellente dalla crisi e dai drammatici fatti di cronaca. Per attuarla, l’idea di una legge delega che assegni al governo il compito di emanare uno o più decreti legislativi entro tre mesi. Un progetto, ha detto la Gelmini, «nato in Lombardia a valle di un ciclo di incontri con imprese in difficoltà». Non «un provvedimento ostile, ma di sostegno al governo», un «passo nella giusta direzione» e il «primo di una serie di provvedimenti che presenteremo in spirito di leale collaborazione, ma sui quali ci aspettiamo adeguata attenzione e una risposta, non al Pdl ma a una realtà imprenditoriale che soffre». Sappiamo, ha detto, «che le risorse dello Stato sono limitate e non strumentalizziamo le difficoltà del governo Monti, ma nonostante le risorse scarse non possiamo rinunciare alla visione liberale che mette sullo stesso piano Stato e cittadini». In «un momento in cui le tasse sono alte e la spesa pubblica non ancora razionalizzata». Unito a questo, la richiesta del Pdl che il parlamento recepisca al più presto la direttiva comunitaria che impone alle pubbliche amministrazioni di provvedere ai pagamenti entro 60 giorni. Come, per la verità, Regione Lombardia è già in grado di fare. Con Casero che a proposito di Imu boccia la proposta del segretario del Pd Pierluigi Bersani di mettere una patrimoniale per ridurla. «Siamo contrarissimi - assicura l’ex sottosegretario -, l’Imu è già una patrimoniale e riteniamo che vada tolta sulla prima casa, iniziando ad alleggerire gli immobili di minor valore e i redditi più bassi». Le risorse? «Vanno trovate con un’operazione sulla spesa improduttiva». Questa è «la nostra ricetta, la presenteremo in parlamento e spero che il Pd ci voglia seguire».
Dal vice capogruppo alla Camera Massimo Corsaro, un attacco al governo Monti. «Dopo le elezioni, il Pdl dovrà rivalutare l’opportunità di sostenerlo», ha spiegato chiosando le parole di Silvio Berlusconi a Monza. Si dovrà riflettere «sulla possibilità di appoggiare il governo provvedimento per provvedimento laddove fosse in grado di fare quelle riforme che servono». Non solo. «Se presenta provvedimenti che ci convincono li votiamo, ma dove non ci convincono, ci sia la fiducia o meno, noi non dobbiamo essere vincolati». Per adottare queste misure «sarebbe bastato prendere il più piccolo ragioniere di una piccola azienda lombarda, invece di mettere insieme tutti i rettori delle università nazionali».

Perché, secondo Corsaro, il Pdl è il partito che ha pagato il prezzo più alto nell’appoggio a Monti: non solo ha rinunciato alla presidenza del consiglio, ma ha «rotto una coalizione che durava da 15 anni» con la Lega.

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