Cronaca locale

"E-motion, motus animae" L'opera di Renato Cerisola

L'inaugurazione della mostra, curata da Paola Riccardi e Melina Scalise, è prevista per le 18.30 di oggi presso lo Spazio Tadini, Milano

"E-motion, motus animae" L'opera di Renato Cerisola

Nel corpo di lavoro "E-Motion: Motus Animae" Renato Cerisola pratica una sicura e libera interpretazione di ciò che è sottoposto al suo sguardo ricomponendo con intensa espressività lo spazio osservato e rielaborando variazioni di luce, il mutare di linee, l'associarsi di colori e forme in nuove prospettive visive.

Affermato e conosciuto professionista nel campo della fotografia, l'autore mette qui in gioco una tecnica originale e uno stile mai sperimentato, generando un nuovo linguaggio ed offrendo allo spettatore visioni che linguisticamente hanno un'innegabile apparenza pittorica, ma che sono rigorosamente ottenute con scatti fotografici tout-court, Senza alcuna rielaborazione digitale o cromatica dell'immagine e senza forzatura nella tecnica di stampa. Con movimenti di macchina finemente cercati in fase di ripresa, l'autore dà vita ad immagini che nascono dalla naturale disposizione a una lettura sensibile del dato reale quanto dalla volontà di comunicare anche aspetti legati alla sfera soggettiva. Una ricerca che mette in atto una reinterpretazione consapevole dell'evidenza visiva dei soggetti fotografati, luoghi urbani o naturali che siano. Opere in cui forme, colore e movimento sono riportati allo spettatore in una nuova dimensione che affonda la propria espressività nel dominio della pura percezione.

Scrive Melina Scalise, uno dei curatori dello Spazio Tadini: "Renato Cerisola è un fotografo con la straordinaria capacità di immortalare attraverso l’obiettivo della macchina fotografica ciò che guarda con la stessa dinamicità che usa il pittore nel riportare sulla tela le immagini colte dall’occhio e tradotte attraverso il gesto. La fotografia è per Cerisola il punto di partenza, lo strumento da cui attingere forme e colori. Il rigore della fotografia si perde attraverso i suoi interventi in ripresa. Così la linea sfuma i suoi contorni, l’oggetto si plasma, il colore di sfuma e addensa fino quasi a prevalere sulla forma. È come se Cerisola non ritraesse solo l’oggetto, ma lo sguardo stesso di chi lo osserva. Il soggetto dell'immagine è intriso dei movimenti dell’osservatore, del suo occhio che lo scruta da destra a sinistra, dall’alto in basso; dei suoi umori che cambiano la saturazione dei colori regalando generosamente blu e rossi e gialli. Nulla è statico, tutto si muove perché il cambiamento sta nella natura delle cose. Per l'artista l’uomo non si libera da questa dinamicità neppure quando usa una macchina fotografica per cogliere l’attimo, per catturarlo per sempre. Lì, su quella foto il tempo scorre ancora, scorre sempre perché quell’oggetto è lì per chi lo guarda, per chi ne vuole sentire il suo profumo, per chi vuole sentire il suo calore, toccare la sua forma. Le foto di Cerisola non si possono solo vedere, ma anche ascoltare, perché la luce non imprime solo la retina, ma tutto l’universo interiore"

Come già anticipato l'inaugurazione presso lo Spazio Tadini (Via Niccolò Jommelli, Milano) è prevista alle ore 18.30 di oggi e sarà aperta al pubblico fino al 9 maggio, dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.00 e su appuntamento.

Che dire di più? Buona visione.

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