Ecco il Grande Fratello: le telecamere di Milano controllate dalla polizia

Ecco il Grande Fratello: le telecamere di Milano controllate dalla polizia

In attesa di Robocob, lo sbirro meccanico con un computer al posto del cervello, la questura allarga ulteriormente i propri orizzonti tecnologici, garantendosi la possibilità di manovrare direttamente le telecamere del Comune. Le cui immagini già arrivavano da un paio di mesi in centrale operativa. Sempre in attesa che entrino in funzioni le telecamerine sulle divise dei reparti antisommossa, una garanzia per i manifestanti, ma anche per gli stessi operatori, spesso accusati, senza uno straccio di prova, delle più inenarrabili efferatezze.
Era fine maggio di quest'anno quando venne siglato l'accordo tra la Giunta e le diverse centrali operative, per permettere alle forze dell'ordine e vigili del fuoco di accedere alle immagini delle telecamere comunali. Una rete composta da 1.411 telecamere, di cui 20 sui mezzi Atm, 95 sulle pensiline, 45 agli scambi tramviari, 89 ai varchi delle Ztl (zone a traffico limitato) e 19 sul perimetro dello stadio San Siro, oltre a 161 colonnine SOS presenti nei parchi pubblici. Immagini in bianco e nero, ma soprattutto fisse, senza possibilità di poterci «lavorare sopra». Nel giro di due mesi il collegamento ha fatto un nuovo e decisivo passo avanti. Le riprese, passate a colori con migliore definizione, possono essere collegate non solo a un computer ma anche alla televisione. Ma soprattutto, grossa novità, posso essere gestite direttamente dalla questura. Il loro utilizzo sarà utilissimo soprattutto in ordine pubblico, perché consentirà, in caso di atti di vandalismo o lanci contro gli agenti, di zoommare e spostare l'occhio elettronico per seguire gli autori del reato.
E sempre per restare in materia di ordine pubblico, sono arrivate nelle scorse settimane le 40 microcamere che faranno in futuro parte della dotazione del Reparto mobile di via Cagni. Si tratta di un'innovazione voluta dal nuovo capo della polizia Alessandro Pansa anche per mettere fine alle tante polemiche che seguono puntualmente ogni scontro di piazza. Il prefetto ne ha fatto acquistare 160, distribuite, oltre che a Milano, anche ai reparti di Torino, Roma e Napoli dove sono già entrate in funzione, a scopo sperimentale, durante la manifestazione contro il semestre europeo e ai funerali del tifoso partenopeo Ciro Esposito. L'apparato, in grado effettuare registrazioni audiovideo, ha una capacità di tre ore e mezza in modalità «full Hd», altissima definizione. Sarà installati sulla giubba del capo squadra che la azionerà, o spegnerà, in caso di situazioni «difficili» su disposizione del funzionario di polizia addetto all'ordine. Bisognerà attendere però per il loro utilizzo in città di una manifestazione «critica» anche se comunque i reparto mobile lo sta già impiegando nel corso delle esercitazioni nel piazzale della caserma.

Si dovrebbero così evitare le solite estenuanti polemiche, come quella dello scorso luglio quando, durante uno sgombero, i centri sociali accusarono la polizia di aver manganellato alla spalle una ragazza, sostenendo aver filmato la scena, presto diffusa in intenet. Sollevando la sdegnata reazione di Paolo Limonta, delegato del sindaco per i rapporti con la città. Peccato le immagini non siano mai giunte in rete come promesso.

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