Rivedere i regolamenti di gara, dare spazio ai giovani e promuovere il turismo equestre. Questi alcuni cardini salienti per svecchiare il mondo dell'equitazione. A sostenerlo è Antonella Dallari, 47 anni, candidata alla presidenza della Fise, la federazione italiana degli sport equestri. Lei, che ha ricevuto in regalo il suo primo pony all'età di 9 anni, vive in mezzo a briglie e redini da sempre. E il suo amore per i cavalli non l'ha mai abbandonata.
Proprio per questo Antonella, ora presidente del comitato regionale Fise in Emilia Romagna, ha deciso di mettersi in gioco in una gara a ostacoli ben più impegnativa rispetto a quelle in sella. Una gara contro quella che lei stessa definisce, senza tanti giri di parole, la «disorganizzazione» del settore.
Se vincesse, la Dallari sarebbe la prima donna alla guida della federazione. «Non credo si possa più rimandare una revisione del mondo degli sport equestri - sostiene la candidata presidente Fise - Il nostro movimento si trova ad affrontare un momento di grande difficoltà dovuto sia alla crisi sia alle regole obsolete sedimentate in sistemi di consuetudini, alcune volte di tipo clientelare, che non trovano più riscontro con un'effettiva sostenibilità del mondo sportivo».
L'assemblea elettiva si terrà lunedì a Forte dei Marmi e il programma dell'aspirante presidentessa suona piuttosto agguerrito. La svolta parte da alcuni paletti imprescindibili.
A cominciare dal sistema elettorale interno alla Fise: poter votare sul proprio territorio senza più affrontare lunghe e onerose trasferte. E poi ristrutturare i regolamenti di gara. «In questo modo - spiega la Dallari - si diversificano la pratica ed i costi dello sport equestre dilettantistico da quello dei professionisti.
Così come da anni avviene all'estero, devono esistere circuiti di gare low cost e circuiti di gare dove i professionisti possano trovare crescita tecnica e montepremi adeguati. La scelta dei calendari, degli impianti e dei tecnici non deve essere effettuata in base a criteri clientelari ma in base al livello di competenze e esperienze».
La candidata punta anche a promuovere azioni di marketing rivolte al mondo dei giovani e del pony. «Si possono creare dei format da proporre agli istituti scolastici primari e secondari.
Va creato materiale didattico da utilizzare nelle scuole per far conoscere il mondo del cavallo in tutte le sue forme. Queste azioni, se coordinate dai comitati regionali, avranno un impatto molto penetrante sui territori e permetteranno una vera crescita di tesserati e appassionati».
Ma il futuro dei cavalli non è solo nelle scuole.
C'è parecchio da fare anche per promuovere il turismo equestre. «Questo tipo di turismo - spiega la Dallari - ha potenzialità inespresse e la federazione deve essere promotrice di un piano di sviluppo che tende a coinvolgere tutti i protagonisti della filiera dello sport equestre e del turismo.
È necessario creare offerte turistiche legate allo sport, con opportunità di vacanze attive per determinare la scelta della destinazione turistica di tante persone.
E poi è fondamentale identificare eventi sportivi di rilievo che permettano di utilizzare il cavallo come momento d'incontro».
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