Cronaca locale

Ergastolo in appello per Brega Massone Assoluzione a Pansera

Pena confermata per l'ex primario della Santa Rita, accusato di quattro omicidi volontari. Prosciolto medico che operava nella stessa équipe

Cristina BassiDue destini prima incrociati, ora divisi. Sono quelli di Pier Paolo Brega Massone, ex primario della clinica Santa Rita, e Marco Pansera, medico della sua vecchia équipe. Il primo, condannato all'ergastolo anche in Appello, abbraccia la moglie Barbara prima di tornare a Opera. Il secondo, assolto, riceve l'abbraccio e le lacrime di gioia dei parenti.La sentenza della Corte d'assise d'appello arriva nel tardo pomeriggio. C'è un terzo imputato, l'ex braccio destro di Brega Massone Fabio Presicci, la cui pena è stata ridotta a 25 anni dai 30 inflitti in primo grado. L'ex primario di Chirurgia toracica, rimasto impassibile alla lettura del verdetto, era accusato di quattro omicidi volontari aggravati dalla crudeltà. Cioè di aver causato la morte di Giuseppina Vailati, 82 anni, Maria Luisa Scocchetti, 65 anni, Gustavo Dalto, 89 anni, e Antonio Schiavo, 85 anni. Tutti sottoposti, secondo la Procura, a operazioni «inutili», per «monetizzare» i rimborsi del Sistema sanitario nazionale. Era stato accertato, ha dichiarato in mattinata il sostituto pg Massimo Alfredo Gaballo, «il rischio della morte dei pazienti come ragionevole prezzo da pagare senza alcuna finalità terapeutica». Si aggiungeva la contestazione di lesioni nei confronti di altri 34 malati. Il carcere a vita per Brega, con isolamento diurno di un anno e sei mesi, è la conferma della sentenza del 9 aprile 2014. L'isolamento è stato ridotto dagli iniziali tre anni per la prescrizione di alcuni casi di lesioni. «Siamo sconcertati, faremo ricorso - dichiara Titta Madia, difensore con Luigi Fornari dell'ex chirurgo -. I giudici si sono bendati gli occhi, si sono fidati ciecamente dei consulenti della Procura, che possono anche sbagliare».Pansera in primo grado era stato condannato a 26 anni e due mesi. Ieri l'assoluzione «perché il fatto non costituisce reato». Il suo legale, Luigi Isolabella, esulta: «Finalmente è stata fatta giustizia». I giudici hanno accolto in sostanza le richieste del sostituto pg: conferma dell'ergastolo per Brega Massone, riduzione della pena per Presicci, condannato per due dei quattro omicidi, e assoluzione per Pansera, nello staff a poco e cui era contestata una morte. I giudici hanno infine decretato il non doversi procedere per «prescrizione dei reati» nei confronti di altri cinque imputati, figure minori nel procedimento, che in primo grado erano stati condannati a pene da un anno e due mesi a due anni e tre mesi. Alla lettura del verdetto erano presenti alcuni parenti delle vittime, parti civili nel processo. Brega era già stato condannato in via definitiva a 15 anni e mezzo di carcere per truffa e per una ottantina di casi di lesioni nel primo filone processuale. Condannati, a pene minori, anche Presicci e Pansera. Quest'ultimo resta in carcere nonostante l'assoluzione di ieri per finire di scontare la vecchia condanna. L'udienza per il caso della «clinica degli orrori» si era aperta con le dichiarazioni spontanee dell'ex primario, che ha anche letto alcune missive di sostegno di suoi pazienti. «Non ero un serial killer - ha detto -. Vorrei esprimere la mia paura e la mia incredulità di fronte all'affermazione (del pg, ndr) che la mia personalità possa essere desunta da pezzi di telefonate e situazioni non comprese».

Presicci invece aveva citato una lettera di solidarietà ricevuta da Umberto Veronesi.

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