Per le esenzioni sanitarie aggressioni e malori Guardie agli sportelli

Oltre 600 cittadini in coda per attese di 4 ore A calmare gli animi arrivano poliziotti e 118

Marta Bravi

Seicento persone in coda, quattro ore di attesa, da consumare rigorosamente in piedi e comunque all'esterno. Cittadini che si sentono male o che danno in escandescenze. Benvenuti negli uffici «Scelta e revoca» dell'Ats Città metropolitana, una decina in tutto, dove in una mattina, che va dalle 8,15 alle 14,30 si può assistere a scene di ordinaria follia. Disabili, anziani, stranieri tutti in fila senza capire bene cosa stia succedendo. Si perché alla consueta fila di persone che si recano agli sportelli per scegliere il medico di famiglia, per esempio, rinnovare la tessera sanitaria o per avere un duplicato delle vaccinazioni dei figli, si aggiunge la fila di chi deve rinnovare le proprie esenzioni. Regione Lombardia, infatti, ha modificato i termini di scadenza delle esenzioni da reddito con codice E02, E12, E13, E30 ed E40 per prestazioni diagnostiche e farmaceutiche, indirizzate a cittadini disoccupati, cassaintegrati o pazienti affetti da patologie croniche e rare, fissandolo al 30 settembre. In sostanza è stato introdotta «la formula del rinnovo con autocertificazione per alcune categorie di esenzioni legate alla situazione reddituale - spiegava l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera - per evitare pesanti sanzioni, come avvenuto negli anni precedenti, alle persone che avevano usufruito dell'agevolazione senza averne più il diritto e la cui posizione non è compresa nei flussi informativi dell'Agenzia delle Entrate».

Attenzione però: lcune esenzioni per reddito sono assegnate automaticamente dal Ministero dell'Economia e Finanze (codici E14 per i ticket farmaceutico e E15 per superticket sanitario), altre devono essere invece autocertificate sotto la propria responsabilità.

La prima scadenza è stata fissata al 31 marzo, differita poi al 30 settembre, ma nonostante la Regione sostenga «di aver informato in maniera capillare tutti gli aventi diritto» da aprile gli uffici dell'Ats, a partire da quello in Bande Nere, sono stati presi d'assalto dai pazienti con un flusso appunto di circa 600 persone al giorno, la maggior parte delle quali invalidi.

Qui le macchinette che erogano i numeri dell'attesa sono state sostituite da due guardie giurate all'ingresso, che permettono l'accesso al salone con gli sportelli, le sedie e il riscaldamento o l'aria condizionata a seconda delle stagioni, di dieci persone alla volta. Gli altri aspettano nel patio esterno il loro turno, anche per quattro ore. le guardie giurate sono state richieste per sedare gli animi degli utenti: qui si contano una decina di aggressioni al giorno al personale, solo verbali per fortuna, condite da minacce di ogni genere e in ogni sorta di lingua. In tre casi il livello di rabbia e di esasperazione dei cittadini ha raggiunto una soglia tale che è stato richiesto l'intervento delle forze dell'ordine. In altri casi invece è stato chiamato il 118 perché gli utenti hanno accusato dei malori.

Qualche sedia è stata sistemata anche nel colonnato esterno per far sedere i cittadini più affaticati, ma si contano sulle dita di un mano. È stata anche istituita una fila speciale per donne incinte, invalidi e mamme con neonati, ma non basta.

Alla confusione generata dall'ente - Mef o Regione - che stabilisce le esenzioni, che quindi seguono due percorsi differenti per il rinnovo, si aggiungono le complicazioni della burocrazia.

Per alcuni codici infatti l'autocertificazione può essere presentata anche in farmacia, o direttamente on line tramite il Fascicolo sanitario elettronico, ma solo una percentuale esigua, tra i milanesi in fila agli sportelli «Scelta e revoca» delle Ats, è in possesso di tutti i dati, dei mezzi tipo computer e connessione internet e le capacità per poter accedere al sistema informatizzato.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica