Expo 2015, scienziati riuniti contro il rischio di bioterrorismo

Di colpo sembrerà di trovarsi nel bel mezzo di un film hollywoodiano, con agenti dell'intelligence, ambasciatori e scienziati schierati nella lotta contro i bioterroristi. Ma sarà tutto vero.
Il «set» sarà Palazzo Cusani (forse non tutti sanno che è anche la sede di rappresentanza del comando d'armata di reazione rapida della Nato). Venerdì prossimo si terrà un simposio internazionale dedicato al bioterrorismo. Si riuniranno decine di scienziati provenienti dai centri di ricerca di tutto il mondo, forze armate e corpi di intelligence invitati a partecipare al quarto convegno internazionale sul bioterrorismo e la sicurezza organizzato dal laboratorio di microbiologia clinica dell'ospedale Sacco, struttura di riferimento nazionale.
Il simposio sarà l'occasione per fare il punto della situazione sulla prevenzione di pandemie e sulla sicurezza biologica in vista di Expo. Cioè si parlerà di come tutelare i cittadini dalla diffusione di nuovi virus e dal rischio di attentati batterici. «La necessità di informare e formare sulla sicurezza biologica - spiega Maria Rita Gismondo del Sacco - nasce dalla crescente mobilità di persone e beni, oltre che dai relativi rischi di contagio tipici della nuova società globalizzata. E tutto ciò interessa in particolar modo l'Italia in vista di Expo 2015. Uno degli obbiettivi dell'evento internazionale sarà anche quello di elaborare norme comuni e concretamente applicabili».

L'esperta spiega che oggi è più che mai necessario mettersi d'accordo su come gestire un'eventuale emergenza. «Viviamo in un'epoca all'insegna dei più forti contrasti - spiega - Siamo consapevoli che, nonostante l'esistenza di accordi internazionali resti ancora molto da fare».

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