Expo, ecco le case per 1300 delegati (e poi per i milanesi)

Presentati i primi appartamenti di cascina Merlata Torri colorate e innovazioni sul piano ambientale

È il più grande tentativo di social housing d'Italia e anche il luogo dove dovrebbero risiedere 1334 delegati dei Paesi che parteciperanno a Expo 2015. Il progetto di sette torri residenziali nell'area riqualificata di Cascina Merlata non è ancora completo, sebbene i responsabili insistano nel sottolineare che il più è stato fatto e che sarà tutto pronto per la data di consegna prevista, cioè fine marzo 2015: come la gran parte delle opere legate all'esposizione, non è ancora conclusa del tutto, siamo al 93 per cento per quanto riguarda le torri residenziali e al 53 per cento per le infrastrutture. Alessandro Pasquarelli, ad di EuroMilano, ha però precisato che i numeri sono meglio di quello che sembrano: «La parte più impegnativa dei lavori, come l'anello sotterraneo lungo cinque chilometri che serve a gestire gli impianti di riscaldamento e raffreddamento, è già terminata, ciò che manca dovrebbe essere pronto senza problemi eccessivi entro marzo». Uno dei guai potrebbe essere l'eccesso di piogge, spesso causa di rallentamento dei cantieri, ma da quando hanno iniziato a muoversi le ruspe nel maggio 2013, il meteo è stato spesso inclemente e la società costruttrice si è attrezzata per lavorare anche sotto l'acqua. E gli stessi svincoli che dovrebbero collegare l'area con le arterie stradali circostanti, come gli accordi per far passare nel nuovo quartiere tre linee di superficie dei mezzi pubblici, sono già a buon punto. E anche le difficoltà economiche sono state sopportabili, anche perché EuroMilano può contare tra i suoi azionisti colossi come Intesa San Paolo e Unipol Assicurazioni.

I 397 alloggi previsti nel progetto sono solo una parte di quelli che nasceranno sull'area dedicata all'housing sociale: in tutto saranno 11 edifici per un totale di 690 abitazioni e relative pertinenze per 52mila metri quadrati. E per un investimento complessivo di 137 milioni di euro. Dopo i sei mesi Expo, 210 saranno destinati a patto di futura vendita, 211 ad affitto a lungo termine e 263 alla vendita. L'affitto sarà a partire da 65 euro al metro quadro all'anno per un appartamento di 80 metri quadri, la vendita da 2161 euro al metro quadro e il patto di futura vendita da 97,56 euro annui, di cui il 70 per cento sarà calcolato come acconto. Un quartiere nuovo e a emissioni zero, progettato da alcuni architetti di fama come Cino Zucchi, senza utilizzo del gas: il teleriscaldamento proviene dal termovalorizzatore di Figino, il raffrescamento dalla geotermia e dall'energia solare.

La seconda parte del progetto comunque sarà realizzata dal 2016 in poi, quindi è inevitabile che i delegati, che secondo una ricerca del Politecnico avranno un'età media tra i 25 e i 35 anni, vivranno di fianco a dei cantieri. Ma chi verrà dopo troverà case diverse: saranno cambiati arredi e sanitari, ad esempio saranno installati i bidet oggi mancanti perché non utilizzati all'estero, e anche alcune metrature.

E sarà quella la prova definitiva per l'housing sociale: il progetto è uno dei più grandi mai realizzati, la gran parte di quelli visti fin'ora riguardavano interventi di poche decine di appartamenti e quasi mai in classe A, e uno dei finanziatori è Cassa depositi e prestiti che ha in pancia 2 miliardi di euro che dovrebbero essere destinati a questo genere di edilizia.

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