Maria SorbiE finalmente è arrivato anche il giorno dei numeri di Expo. Quelli attesi dal primo novembre e sempre celati, quelli comunicati a spizzichi e bocconi ma mai in modo ufficiale. Nemmeno stavolta sono completi, ma ci sono. Dimoistrano una cosa su tutte: la riluttanza del commissario unico Giuseppe Sala a comunicare in modo trasparente. L'esercizio dell'anno in corso si chiude con il segno più. Cioè con un margine operativo lordo positivo per 14,9 milioni. Una cifra che deriva da ricavi pari a 736,1 milioni e costi di gestione del valore di 721,2 milioni. «Grazie all'oculato impiego delle risorse degli anni passati, il patrimonio netto della società Expo a fine 2015 è previsto positivo» conferma il consiglio di amministrazione, riunito ieri nella sede di via Rovello sotto la presidenza di Diana Bracco. La squadra ha approvato i dati preliminari del bilancio 2015. Ma, pur comunicando il dato complessivo, non è entrata nello specifico dei numeri. Tuttavia i conti tornano e, tirando la riga delle somme finale, le cose sembrano quadrare: l'emorragia dei mesi di magra, quelli in cui non sono stati venduti biglietti e non si sono nemmeno minimamente sfiorate le previsioni degli accessi al sito, alla fine è stata «tamponata» grazie alla buona gestione dei soldi fatta in precedenza. Si è risparmiato sotto alcune voci e si è messa una pezza agli errori di previsione, si sono gestite bene le risorse a priori e quindi si è riusciti a far passare in cavalleria qualche spesa extra non prevista. Oltre al dato generale tuttavia, il commissario Giuseppe Sala e la sua squadra non sono entrati nel merito dei numeri. E il margine operativo lordo non è sufficiente per poter dire: «Sì, Expo ha guadagnato». E poi le domande a cui rispondere restano ancora parecchie: ad esempio, quanti sono stati gli incassi ricavati dagli ingressi serali, quanti biglietti sono stati venduti a prezzo pieno e quanti con lo sconto. A quanto ammontano le penali che la società dovrà pagare, quanto si spenderà per i vari contenziosi in atto. Insomma, la gente vorrebbe sapere la verità sull'evento che è sempre stato definito come «un enorme successo» ma su cui, finora, non si è mai stati trasparenti fino in fondo. Soprattutto dopo un'attesa tanto lunga (in otto mesi non sono stati comunicati numeri sul bilancio, ci si aspettava un'analisi più dettagliata. Che arriverà ma chissà quando. Gli unici dati comunicati sono stati i 21 milioni di biglietti venduti (dato parziale poiché - stando alle giustificazioni di Sala - i tornelli d'ingresso hanno fuso i computerini per l'eccessivo caldo). Ma non si sa l'incasso che ne è derivato. «I dati sono volutamente incompleti - commenta il candidato sindaco Corrado Passera - Non chiariscono assolutamente i numeri di Expo e pongono interrogativi su cosa è stato taciuto. La mancanza di trasparenza che ha caratterizzato l'inizio della manifestazione continua anche a due mesi dalla chiusura. La città attende di sapere i reali risultati del grandissimo investimento fatto da tutta l'Italia e da tutti i milanesi (anche attraverso le tasse comunali da loro pagate)».
La replica di Sala: «Evidentemente Passera si è dimenticato del suo passato in banca e di come si formi un bilancio. Quelli di oggi sono dati preliminari che illuminano un percorso virtuoso. Alla pubblicazione del bilancio avrà soddisfazione di tutte le sue curiosità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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