Expo, un orto botanico per coltivare il mondo

REAZIONI Stanca: «Mi spiace per i gufi, i soldi li abbiamo». Il sindaco: «Nel sito hotel e centri commerciali per la fiera»

Expo, un orto botanico per coltivare il mondo

«Un orto botanico planetario, dove si coltiveranno prodotti della terra di tutto il mondo, che i visitatori potranno guardare e toccare» lo definisce Stefano Boeri, uno degli architetti autori della prima idea del sito Expo. E in futuro, assicura Letizia Moratti, «un nuovo quartiere molto bello, con giardini, orti e acqua». L’idea di cui si è discusso anche ad Arcore lunedì scorso per il dopo 2015 è quella di un parco con giochi e attrazioni e un viale, lungo come corso Buenos Aires o gli Champs Élysées, fiancheggiato da negozi e teatri. Spiega il sindaco che la destinazione residenziale è assicurata e che l’area sarà collegata con Rho-Pero: «Il sito dell’Expo potrà contenere strutture di supporto e di aiuto alla Fiera, come residenze, alberghi, centri commerciali». Poche costruzioni e molte strutture leggere. «Abbiamo stupito e spiazzato tutti coloro che parlavano di colate di cemento» osserva Roberto Formigoni.
Racconta la Moratti che il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, dopo aver visto il plastico in anteprima, «ha dato molti consigli, alcuni assai utili, come per esempio quello di allargare la parte esterna delle vie d’acqua». Alla riunione di lavoro ad Arcore, dai toni informali, Berlusconi ha suggerito di pensare anche al futuro del luogo e ha chiesto molte informazioni sui canali, suggerendo di renderli navigabili e di costruire ponti in modo che i visitatori possano guardare il sito dall’alto, sostare e scattare foto. Ha poi scherzato con le due ragazze che mostravano i lucidi con il progetto: «Andreste lì con i vostri fidanzati?».
Alla presentazione ufficiale del plastico, ospitata a Palazzo Reale, oltre al sindaco e al presidente della Regione, Roberto Formigoni, della Provincia, Guido Podestà, l’amministratore delegato della società di gestione, Lucio Stanca. Tutti sottolineano come si tratti un primo abbozzo. «È un piano generale che svilupperemo con i tecnici delle istituzioni locali. Mi dispiace per i gufi, ma i soldi per l’Expo ci sono» spiega Stanca.
I dettagli si vedranno in futuro, perché al momento è stato presentato un primo abbozzo dell’area. Entusiasta Podestà: «È un progetto che mi ha emozionato, sembra di sentire l’odore della terra. Nulla sarà violentato con la cementificazione, come paventavano in molti». Qualche perplessità dal presidente della Camera di Commercio, Carlo Sangalli: «Vanno bene le vie d’acqua e le vie di terra, ma servono anche le vie d’aria, ovvero i collegamenti con l’aeroporto di Malpensa».
Una critica arriva dall’arcivescovo, Dionigi Tettamanzi, convinto che l’Expo non sia quello strumento di apertura che lui si attendeva.

«Mi limito solo a un’impressione - spiega il cardinale - ovvero che il tema dell’Expo, cioè il rapporto di accoglienza che la città di Milano è chiamata a realizzare in rapporto a chi verrà all’Expo, sia sinora sempre piuttosto secondario rispetto a tanti altri problemi».

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