Opere di Piero Manzoni, di valore in teoria inestimabile, dichiarate false e distrutte dal Tribunale. La vicenda rivelata dalla Fondazione intitolata all'artista milanese celebre in tutto il mondo suggerisce che siano molti i «tarocchi» manzoniani in circolazione. In questo caso appunto scoperti e mandati al macero.
Sono trentanove i quadri attribuiti al creatore della Merda d'artista (nella foto) che una sentenza dei giudici civili ha dichiarato contraffatti. Le opere erano di proprietà del baritono Giuseppe Zecchillo e la Fondazione Piero Manzoni, in accordo con l'erede del collezionista, le ha letteralmente fatte a pezzi. I dipinti erano tutti Achromes, una delle più note invenzioni di Manzoni, realizzati con tecniche diverse: tele grinzate, cotoni, pacchi, polistiroli.
«Zecchillo - spiegano alla Fondazione Manzoni - negli anni Novanta aveva creato un'associazione chiamata Amici di Piero Manzoni con la quale tentava di promuovere e sostenere la diffusione di racconti diffamatori a sostegno delle opere, quasi sempre non autentiche, di proprietà dei soci. Ma i numerosi interventi legali della Fondazione Manzoni e la collaborazione con il Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri hanno fermato la circolazione di questi quadri falsi. Dieci opere già di proprietà di Gianni Schubert (noto gallerista ucciso alcuni anni fa, ndr) sono state infatti anch'esse distrutte dal Nucleo di Monza nel 2016.
I collezionisti di Manzoni - conclude la nota - possono dunque dormire tranquilli; la Fondazione dell'artista non solo ha definito rigorosamente il corpus delle opere autentiche, che presto saranno su di un nuovo catalogo generale on line, ma come anche questo ultimo episodio conferma si muove con fermezza contro chi cerca di diffondere opere false».CBas
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