Cronaca locale

Il Famedio è un «piano B» per Craxi

Pronte due mozioni per intitolargli una via, ma spunta anche l'ipotesi Pantheon

(...) Nel testo si ricorda che Milano «è stata la città di nascita e nella quale Craxi ha costruito un nuovo laboratorio politico democratico, laico e pluralista. Nel 1960 venne eletto nel consiglio comunale, diventando poi assessore all'Economato nella giunta di Cassinis, nel 1968 venne eletto deputato nel collegio di Milano». Una figura politica che «oggi può essere analizzata da un punto di vista storico senza pregiudizi e condizionamenti. Nella sua vita politica è stato un innovatore, ha dato nuova linfa alla tradizione del socialismo riformista che è nato a Milano con la figura di Filippo Turati». La mozione elenca «meriti e vittorie» di Craxi, dal Concordato con la chiesa cattolica firmato nel 1984 all'inserimento dell'Italia nelle nazioni del G7, per concludere che sindaco e giunta devono «intitolare una piazza o una via a Craxi».

Un percorso che i forzisti sanno essere in salita. Il segretario milanese del Pd Pietro Bussolati ha ammesso che «ci vuole cautela» ma vanno anche riconosciuti i meriti politici di Craxi», un altro forte assist è arrivato ieri dal ministro dem Andrea Orlando («sono d'accordo sulla riapertura della discussione. È stata una figura importante e controversa della sinistra che commise errori ma fu portatore di grandi innovazioni e che propose un'ipotesi di modernizzazione del paese. Credo che questa discussione consenta di legare la sua figura non soltanto agli errori, che pure ci furono, ma anche a un'idea di innovazione che Craxi propose a un paese che da molto tempo non vedeva un'idea di trasformazione della politica». Ma il Pd è spaccato e il capogruppo Filippo Barberis fa presente che «tre gruppi di opposizione, Lega, 5 Stelle e Basilio Rizzo di Milano in Comune sono contrari, aprirò un confronto con il mio gruppo ma lunedì nella riunione dei capigruppo inviterò Fi e Milano Popolare a non esporre il nome di Craxi al voto dell'aula se non ci sarà ampia convergenza». Non ha fretta il centrodestra, che conta di recuperare i leghisti (nonostante il niet di Matteo Salvini potrebbero astenersi o uscire dall'aula per non mettere n difficoltà Fi) e vuole fare sponda sulla lista civica di Sala. Il consigliere socialista Franco D'Alfonso d'altra parte ha già assicurato: «Non ho dubbi che meriti un'onoranza da parte della città, e ricordo che l'ultima sentenza su Craxi è stata quella della Corte di giustizia europea, che ha detto che non ha avuto un processo giusto. Poi trovo più entusiasmante l'iscrizione al Famedio».

Sul Pantheon si troverebbe d'accordo anche Basilio Rizzo. Anche se l'ex presidente del Consiglio comunale sostiene che «a Milano si dovrebbe piuttosto intitolare una piazza a Mani Pulite, cioè a quell'intero episodio in cui la città tutta, dal cardinal Martini in giù, si è ritrovata unita contro un sistema da cambiare». Una proposta che gli viene stroncata da sinistra. «Mani pulite - attacca il delegato per le Periferie della giunta Sala, Mirko Mazzali - è sicuramente stato un momento importante della nostra storia, ma è stato anche altro, con un uso legittimo, ma eccessivo della custodia cautelare. Che questo si possa tradurre in una intitolazione di una via mi lascia perplesso, come peraltro la proposta che viene fatta di mettere Craxi al Famedio, ricordando che sarà stato forse un grande statista, ma è stato pure condannato con sentenza passata in giudicato per gravi reati. Se lasciassimo perdere entrambe le cose forse sarebbe meglio».

Chiara Campo

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