I tempi sono sempre più stretti e per far correre più veloce l'Expo verso l'apertura del primo maggio, il commissario Giuseppe Sala chiede aiuto a una squadra Tav. Niente gara per l'assegnazione e mission (im)possible affidata a Italferr, la società di ingegneria del Gruppo Ferrovie dello Stato da 1.200 tra tecnici e dirigenti a cui Expo aveva già sottratto l'ingegner Marco Rettighieri, nominato direttore generale costruzioni per sostituire il manager Angelo Paris arrestato nell'inchiesta sulla presunta cupola degli appalti. Bufera giudiziaria in cui precedentemente era finito anche l'ex dg di Infrastrutture lombarde Antonio Rognoni. E proprio qui sta il punto. Perché al di là dei toni soft , Italferr arriva nel mega cantiere per prendere il posto di Ilspa alla direzioni lavori e di Mm addetta alla progettazione. Una commessa, quella firmata da Sala con l'ad del Gruppo Fs Michele Mario Elia, presente l'ad Italferr Matteo Maria Triglia, da 7,5 milioni di euro che però non faranno lievitare quanto già previsto dal contratto con Ilspa e Mm. Un accordo per «l'alta sorveglianza e il coordinamento delle direzioni lavori». Poi supporto alla stazione appaltante e al responsabile unico del procedimento, «assicurando che le opere vengano realizzate entro i tempi e nel rispetto delle disposizioni di legge».
Piccata la reazione del presidente di Infrastrutture lombarde Paolo Besozzi che dopo aver «appreso la notizia con stupore», ha scritto a Sala precisando che «per quel che riguarda le direzioni lavori dei contratti Piastra e Architetture di servizio, risultano a tutt'oggi vigenti le convenzioni sottoscritte da Expo con Regione Lombardia oltre che con Ilspa». Sottolineando che «i lavori della Piastra hanno già raggiunto una percentuale di esecuzione prossima al 70 per cento» proprio grazie «all'incessante azione di impulso della direzione lavori di Ilspa e malgrado un progetto a base di contratto redatto da Metropolitane milanesi e stravolto in corso d'opera». Un bel problema visto che in cantiere con Rettighieri ci sono già 25 uomini Italferr. Per Triglia, «il progetto ingegneristico da affrontare è di minore difficoltà rispetto quelli a cui Italferr è abituata, ma la grande complessità deriva dal coordinamento delle molte imprese al lavoro». Elia, invece, sottolinea come Fs siano il vettore ufficiale e ricorda che il 32 per cento dei visitatori arriverà all'Expo in treno. E questo grazie «ai 18 Eurostar al giorno, più 12 Intercity, 2 dalla Francia, quelli dalla Svizzera e il servizio regionale». Pragmatico l'ingegner Rettighieri: «Di difficile ci sono solo i tempi, ma non esiste un Piano B. Continueremo a fare quello che stiamo facendo quotidianamente».
Ma ieri anche l'incontro di Sala con il presidente dell'Autorithy Anticorruzione Raffaele Cantone e il commissario del Padiglione Italia Diana Bracco. Vicina la soluzione per i lavori del cardo, la via che attraverserà il sito Expo.
Mentre per l'Albero della vita alto 35 metri nella Lake Arena «a oggi non c'è una proposta di bando». Sul compenso del suo ideatore e direttore artistico del Padiglione Italia Marco Balic, l'Anticorruzione ha chiesto approfondimenti. «Hanno detto che in tempi brevi ci daranno delle risposte».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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