Dopo la festa per Balotelli botte agli agenti: ultrà nei guai

La gioia per l'arrivo in rossonero di Mario Balotelli, aveva portato gli ultrà milanisti ad assediare il ristorante «Giannino», dove il calciatore era a cena con Adriano Galliani e Massimo Allegri. Non contenti del primo abbraccio con il loro idolo, rimasero a piantonare il marciapiede per poi scagliarsi contro la polizia che cercava di frenare il loro entusiasmo. Ora, a distanza di oltre un anno dall'episodio, il pm Grazia Pradella ha chiesto il rinvio a giudizio per sette tifosi.
Lo scorso gennaio, dopo tante voci, arrivò la conferma del trasferimento dal Manchester City al Milan del giocatore che, nonostante la militanza nell'Inter, non aveva mai nascosto la propria fede rossonera. Il 30 Balotelli arrivò a Milano e in serata andò a cena con Galliani a Allegri da Giannino. Ben presto davanti al locale di via Vittor Pisani si riunirono almeno 2/300 tifosi. L'attaccante uscì per abbracciare i supporter e firmare autografi, mentre la polizia sorvegliava discretamente da lontano. Quando l'attaccante rientrò nel ristorante, la folla mantenne l'assedio venendo a contatto con gli agenti.

Volarono sedie, tavolini, portacenere, bengala e il dirigente del servizio fu ferito alla testa con una scala di metallo.
Ieri è arrivato il «redde rationem»: il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per gli unici ultrà identificati, sette giovani tra i 25 e i 34 anni, ora accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

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