Festa Inter e "legge Zan" città a rischio affollamenti

Allerta per la manifestazione e per il ritrovo dei tifosi al Meazza. Movida sorvegliata speciale

Festa Inter e "legge Zan" città a rischio affollamenti

È un sabato caldo per i responsabili dell'ordine pubblico una «giornata delicata» per il sindaco Beppe Sala, con il doppio appuntamento: la manifestazione a favore del Ddl Zan all'Arco della Pace e l'«omaggio all'Inter» da parte dei tifosi all'ombra del Meazza. L'occasione, questa volta, la partita Inter-Udinese che si giocherà alle 18 a San Siro.
Massima allerta anche per la movida. Nel pomeriggio sarà chiusa la fermata della metropolitana Duomo per consentire un afflusso più fluido e contingentato alle vie del centro così l'attenzione delle forze dell'ordine sarà focalizzata sulla zona della Darsena e dei Navigli e lungo l'asse di Sempione, Brera, corso Como e Gae Aulenti. In serata, a ridosso del coprifuoco, è prevista anche una manifestazione non autorizzata dei «no vax» in piazzale Loreto.

Ma oggi, a differenza di domenica scorsa, il presidio è stato concordato tra Prefettura, Questura, amministrazione e tifoseria: «non ci sarà una festa dello scudetto - ci tiene a specificare la prefettura - che invece sarà promossa dalla società F.C. Internazionale, quando le condizioni sanitarie e le norme lo consentiranno, ma una manifestazione di sostegno ai giocatori in prossimità dello stadio Meazza». A disposizione dei supporter un'area di circa 15mila metri quadrati, dove potranno accedere massimo 3mila persone attraverso filtri delle forze dell'ordine, che potranno così «procedere ad una diffusa identificazione dei presenti». I tifosi da parte loro si sono impegnati a rispettare con il massimo rigore le norme per il distanziamento, l'uso della mascherina e ad evitare ogni assembramento. Si ritroveranno già verso le 14 per aspettare il pullman della squadra per un saluto.

La proposta di concedere l'area antistante allo stadio a un numero chiuso di tifosi è «una buona soluzione» per Sala, ancora scottato dagli assembramenti di domenica in piazza Duomo e in largo Cairoli e dalle polemiche, in particolare con la vicepresidente della Regione Lombardia Letizia Moratti. Se è ancora presto per toccare con mano i risultati della «variante nerazzurra», Sala continua a sostenere la sua posizione: «Io sono contrario a chiudere degli spazi, perché la nostra è una città piccola. Se chiudi uno spazio, la gente si sposta in un altro». Come questa filosofia, dello «stare a guardare» («non si poteva dare lo stadio ai tifosi perchè gli stadi sono chiusi, non si poteva chiudere piazza Duomo perchè la gente si sarebbe spostata» aveva detto a sua discolpa Sala») senza organizzare il minimo dispositivo domenica si sono ritrovate stipate in piazza del Duomo 30mila persone per festeggiare lo scudetto dell'Inter. Imparata la lezione, dopo i duri affondi del leader della Lega Matteo Salvini e della vicepresidente Moratti, questa volta la manifestazione dei tifosi sarà gestita e controllata.

Così la Questura ha deciso di «spostare» la manifestazione prevista in piazza della Scala a favore del Ddl Zan all'Arco della Pace: annunciate un migliaio di persone per cui sono necessari spazi ampi per poter garantire il distanziamento. Il sindaco ha annunciato la sua partecipazione a distanza «ho registrato un messaggio per I Sentinelli - ha ribadito ieri mattina - perché preferisco stare in contatto stretto con prefetto e questore. Poi non drammatizziamo, sarà una giornata un po' delicata.

Quello che ho chiesto a prefetto e questore è di spiegare prima quello che faremo in maniera tale che, se ci fosse qualcuno che non è d'accordo, che lo dica subito». Unico obiettivo: evitare una nuova ondata di polemiche.

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