Una "festa del sacrificio" scortata dai carabinieri Presidio degli animalisti

I giorni del rituale islamico di «Eid al Alhda» Protesta al macello, intervento della Regione

Una "festa del sacrificio" scortata dai carabinieri Presidio degli animalisti

La Festa del sacrificio islamica è iniziata. Fra le polemiche, come spesso capita. Accuse, presidi animalisti, iniziative parlamentari e interventi dei politici. Nei giorni scorsi si è parlato del caso di Magenta, finito davanti al Tar, e il ministro degli Interni Matteo Salvini ha annunciato l'intenzione di chiedere alle prefetture «un controllo rigoroso affinché tutte le manifestazioni, comprese quelle religiose, rispettino le leggi italiane.

A Robecco sul Naviglio lavora un importante centro carni che, con autorizzazione e vigilanza veterinaria, macella seguendo i metodi della tradizione religiosa. Per questo serve un'utenza che abbraccia il Milanese e non solo: arrivano anche dal Piemonte. I capi che vengono macellati sono centinaia e questo attira ogni anno anche le proteste animaliste. Presidi sono previsti anche in questi giorni e i Carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso - su indicazione della Questura - già ieri controllavano che tutto filasse liscio.

Le norme europee recepite in Italia regolano i metodi di stordimento e abbattimento degli animali, ma prevedono che si possa derogare a certe restrizioni nel caso di «particolari metodi di macellazione prescritti da riti religiosi, a condizione che la macellazione abbia luogo in un macello».

I musulmani, comprensibilmente, fanno notare che anche nelle altre tradizioni religiose esistono ricorrenze che prevedono il consumo alimentare di carni animali. In effetti gli animalisti protestano anche in occasione della Pasqua. In questo quadro di «incontro ravvicinato» fra le civiltà però, la questione è ancor più complessa.

«Durante questa festa - ha detto il consigliere regionale leghista Massimiliano Bastoni - vengono sgozzati vivi centinaia di migliaia di pecore, capre e montoni provocando la morte atroce degli stessi animali lasciati morire dissanguati tra sofferenze indescrivibili». Bastoni parla di «casi di macellazioni clandestine in appartamento o nel giardino di casa» nel Milanese.

L'assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, menzionando dati dell'Aidaa, l'associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, ha chiesto ad Ats, sindaci e forze dell'ordine di intensificare i controlli e vigilare «affinché vengano rispettate le norme vigenti a tutela della salute dei cittadini lombardi». Dall'assessorato si spiega che in Lombardia la macellazione secondo la pratica religiosa è consentita in 76 centri (200 in tutta Italia). L'assessore incalza: «Non dev'esserci un occhio di riguardo per qualcuno - avverte - anzi io chiedo massimo rigore. E chiedo di sapere quali sono e dove sono le autorizzazioni nei Comuni». L'eurodeputato di Fdi Carlo Fidanza, parla di «rito barbaro» della macellazione «in spregio alle più elementari normative igienico-sanitarie» e «spesso in luoghi non idonei». Fidanza porterà la questione in Europa, chiedendo di modificare il regolamento.

Intanto c'è

chi, come Maryan Ismail, sufi ed esponente della comunità somala, fa notare che è possibile devolvere il prezzo dell'agnello da sacrificare in opere di bene verso coloro che sono, tra noi, più fragili e in stato di bisogno».

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