Fi: "Il Comune fa la questua e taglia servizi fondamentali"

Il centrodestra critica sprechi e le mancate economie. Barberis (Pd): "Ci lascino sforare il patto di Stabilità"

Fi: "Il Comune fa la questua e taglia servizi fondamentali"

Parole ingiuste quelle del primo cittadino che ha potuto traghettare il Comune durante i terribili anni della pandemia grazie ai fondi da Roma. A ricordarlo il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini (nella foto): «Il Comune di Milano ha beneficiato, nel 2020 e nel 2021, di circa 900 milioni di euro complessivi, che hanno consentito all'amministrazione di fronteggiare la situazione, senza interruzione di servizi». Non solo «più volte, nel corso del 2021, l'esecutivo ha stanziato risorse ingenti per supplire ai mancati introiti e alle maggiori spese» ma ha sottoscritto con i sindaci di Napoli e Torino, gli accordi previsti dalla legge 234 del 2021 per il ripianamento del disavanzo. Confido che, attraverso l'interlocuzione con i competenti ministeri, si possano individuare le soluzioni idonee a superare questa fase di difficoltà». Come a dire il governo è attento ai problemi degli enti locali, ma forse serve un atteggiamento più propositivo. «Questo è un tema politico, perchè Sala è sempre stato con questo governo e adesso visto che non gli danno i soldi di cui avrebbe bisogno per mettere a posto i conti, allora improvvisamente lancia la critica - osserva Daniela Santanchè senatore di FdI intervenuta in consiglio -. Sala deve un po'chiarirsi, da che parte sta e con chi sta. Noi invece siamo molto preoccupati per i conti del Comune». In aula con lei il senatore Ignazio La Russa (FdI) che ha attaccato pesantemente l'amministrazione per l'invito a partecipare al dibattito in aula senza poter intervenire. «Un invito offensivo perché prima di tutto non mi inviti a casa mia, visto che questa è la casa dei cittadini, e comunque se mi inviti mi fai parlare - ha osservato La Russa -. Quando invito qualcuno a casa mia lo faccio parlare e questo è indicativo di come considerano il Comune, come se fosse cosa loro».

Non ci sta il gruppo milanese di Forza Italia ad appoggiare un sindaco che fa «la questua» a Roma, senza fare la sua parte. «Nei momenti di difficoltà come quelli che stiamo vivendo Forza Italia sarà sempre dalla parte di Milano e dei milanesi. Il problema di Bilancio prospettato dal sindaco Sala si tradurrebbe in un taglio di servizi fondamentali - affermano, in una nota congiunta, Alessandro De Chirico, Marco Bestetti e Gianluca Comazzi, il Commissario cittadino Cristina Rossello e i parlamentari azzurri Graziano Musella (Commissario Metropolitano Fi) e Matteo Perego -. Una sciagura che il Governo in primo luogo ha il dovere di evitare, , tenendo conto delle tante risorse che la nostra città, locomotiva d'Italia in termini di produzione e sviluppo, ha devoluto negli anni al resto del Paese. Ciò premesso è nostro dovere porre l'accento sul fatto che negli ultimi anni il Comune, al netto delle difficoltà dovute alla pandemia, ha purtroppo dato prova di una gestione poco attenta delle sue risorse, evitando di ridurre gli sprechi e di razionalizzare la spesa pubblica. La nostra proposta - concludono gli azzurri - è chiedere al Governo di anticipare l'utilizzo degli avanzi di amministrazione per valorizzare i comuni più virtuosi. Una soluzione equa per sostenere le città che negli anni hanno contribuito al benessere dell'intero Paese».

Una richiesta avanzata anche dal gruppo consigliare del Pd, con il capogruppo Filippo Barberis, che ha presentato un ordine del giorno approvato dal consiglio (30 favorevoli, nessun contrario e 10 astenuti) «per poter utilizzare per il 2022 a copertura delle spese correnti tutto l'avanzo di bilancio del 2021». Astenuta, oltre a Fi, anche la Lega «perché pensiamo che se mancano i fondi è colpa della poca lungimiranza della giunta» spiega il capogruppo Alessandro Verri. «Noi lavoreremo per far sì che i cittadini milanesi non paghino gli errori fatti nelle economie del nostro Comune».

Chiede che il sindaco risponda politicamente delle scelte intraprese Matteo Forte, consigliere di Milano Popolare: «È aumentata la spesa sociale ma anche il livello di povertà dei cittadini, non si è saputo andare incontro alle reali esigenze dei cittadini. Cosa fare? Liberalizzare alcuni settori, per esempio».

«Considero la decisione, annunciata dalla giunta di congelare 200 milioni di euro», di cui una parte destinata al Welfare, «una scelta estremante dannosa - attacca Letizia Moratti, vicepresidente di regione Lombardia e assessore al Welfare-. Per questo motivo, oggi ho scritto una lettera al sindaco chiedendogli di rivedere da subito la decisione assunta che mette tantissime famiglie milanesi in crisi». Infatti «tra tutte le spese comprimibili in un bilancio comunale - aggiunge - non si può certo far leva sulle spese destinate a servizi sanitari e del Welfare, facendo venir meno ogni più elementare concetto di equità sociale».

Insomma, «trovo dunque inconcepibile che il capoluogo della Regione, città da sempre caratterizzata dall'aiuto reciproco e dallo spirito di collaborazione - conclude Moratti - dia un segnale diametralmente opposto a ogni elementare concetto di solidarietà».

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