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Il film Come in «The Terminal»

Ascoltando l'assurda vicenda di Emilietta, non si può non pensare alla trama di The terminal, il film interpretato da Tom Hanks (nella foto) e dedicato alla storia di «sir Alfred Mehran», l'uomo che visse per ben 18 anni - dall'agosto del 1988 fino al 2006 - all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi. Che fine ha fatto ora? Dopo aver lasciato lo scalo per problemi di salute, è stato preso in carico dalla Croce Rossa e, ad oggi, risiede in una casa di accoglienza a Parigi. Nasseri (questo il vero nome dell'uomo) è originario del Kurdistan: il padre è medico impiegato in una compagnia petrolifera anglo-iraniana, la madre un'infermiera inglese. Studia in Inghilterra e poi torna nel suo Paese, in Iran, nel 1976. È tra gli attivisti che contestano lo scià Mohammed Reza Pahlavi e, dopo quattro mesi in carcere, viene espulso. L'Inghilterra gli rifiuta l'asilo politico e lui, disperato, comincia a vagare per l'Europa: solo nel 1981 ottiene la tessera da rifugiato in Belgio. Con i documenti in regola va in Inghilterra alla ricerca della madre ma commette un terribile errore: invia tutte le carte di rifugiato all'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. L'Inghilterra lo respinge e lui resta senza documenti, così che anche il Belgio gli rifiuta l'ingresso. Entra in Francia illegalmente e questo gli costa tre mesi di carcere. Dopo aver scontato la pena arriva all'aeroporto Charles De Gaulle. Ovviamente non riesce a decollare. E resta lì, per 18 anni, lavandosi nei bagni e dormendo alla bell'e meglio sulle panchine.

Una situazione kafkiana, la sua, che sembra sbloccarsi nel 99, quando i suoi documenti sembrano pronti. Tuttavia lui, che nel frattempo ha perso al lucidità mentale, dichiara di chiamarsi sir Mehran e nega perfino di essere iraniano.

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