Senatore Ignazio La Russa, milanese ed esponente di Fratelli d'Italia, sembra che - dopo tante valutazioni - il centrodestra abbia finalmente individuato il candidato sindaco anche per Milano. E sembra proprio che sarà il professor Luca Bernardo, primario di Pediatria del Fatebenefratelli.
«Sì, tutti gli indizi portano a lui. Un po' come nei Dieci piccoli indiani - sorride, ndr - è rimasto lui, e probabilmente è il migliore».
Quindi lo conosce già e questa soluzione si direbbe che la convince?
«Noi guardavamo con rispetto a questa istruttoria di Matteo (Salvini, ndr). Non abbiamo mai parlato negativamente di nessuno e non abbiamo mai protestato. Bernardo ci sembra un candidato in grado di battere Sala».
Giorgia Meloni ha incontrato Bernardo nel suo studio.
«Volevo che restasse riservato, invece è diventato ufficiale. Poi lui aveva un impegno concomitante con la presentazione del libro, e non abbiamo insistito perché fosse presente, per non strafare. Penso che la scelta sarà ufficializzata oggi, e da parte nostra siamo estremamente soddisfatti della chiusura dell'istruttoria, se questa sarà la chiusura».
Le piace il fatto che sia un civico o forse avrebbe preferito un candidato politicamente più strutturato?
«Sì, civico, è quello che avevamo deciso. È vero che avevo detto: in mancanza di un civico, un politico non è una maledizione. Ma la scelta era quella».
Ma Bernardo le pare sufficientemente orientato dal punto di vista politico?
«Credo che abbia le giuste relazioni, una adeguata conoscenza della città e dei suoi problemi, e un'ottima conoscenza dei milanesi, cosa che non fa affatto male».
E a lei, che la conosce altrettanto bene, come pare che sia messa, Milano?
«Mi pare che stia finendo l'abbrivio che le hanno dato le amministrazioni del centrodestra con la loro capacità di progettazione, pensiamo al quartiere di Porta Nuova, alla Fiera, a Expo, tutte realizzazioni di giunte di centrodestra, cadute poi per coincidenza in questo periodo. Ma se invece dovessimo dire una cosa importante, una cosa significativa realizzata dalle amministrazioni successive, cosa potremmo dire? Solo una viene in mente: questa forsennata realizzazione di ciclabili, che in generale mi piacciono anche, che ci vogliono, ma non devono essere fatte così, con questo approccio, male e contro le automobili».
Questa amministrazione guidata da Beppe Sala rischia di passare alla storia come quella che non ha realizzato il nuovo stadio di calcio. Adesso anche Assolombarda ha intimato al Comune di non «traccheggiare», avvertendo che questa occasione non può essere persa.
«Ci sono i privati, le società che hanno diritto a un nuovo stadio, i tifosi che non possono accontentarsi. Bisogna mettere insieme tutte queste esigenze. Vi anticipo che faremo presto una conferenza stampa in proposito, con una proposta precisa, per mettere d'accordo il Comune, la società e i tifosi».
Ha visto la classifica del «Sole 24 ore» secondo la quale Sala scende per la prima volta sotto il 50% occupando un opaco 81° posto?
«Guardi, non so. So solo che Milano deve riprendere il ruolo di motrice d'Italia. Non che non abbia più questo ruolo, non che non l'abbia svolto, ma lo sta esaurendo. Questa spinta si sta esaurendo. Questo è un fatto, non sono discorsi miei. L'abbrivio sta finendo».
La candidatura di Vittorio Feltri? Una bella mossa per il capolista del partito.
«Una bella mossa. Avevamo alternative ma questa è la numero 1. Non ha mai fatto politica, ha accettato su nostra richiesta e ha chiesto lui di iscriversi al partito».
Sulla squadra per Palazzo Marino Fdi avanza qualche richiesta particolare? Avete dei nomi o dei settori che vi stanno a cuore in modo particolare?
«La squadra non può essere predecisa, poi secondo me più è ristretta, meglio è.
Inoltre non bisogna demotivare chi si candida. A Roma ci siamo allargati, qui per adesso siamo contenti della individuazione del candidato. Domani (oggi, ndr) vedremo se è opportuno fare squadra o puntare tutto sul sindaco».
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