Lavorare insieme, semplificare e rispettare le scadenze. Mentre la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini traccia la strada per il Pnrr, Regione Lombardia è pronta a sostenere il governo, qualora ci fosse la necessità di rivederlo. «A causa dell'aumento dei prezzi lancia l'allarme il presidente Attilio Fontana - molti cantieri rischiano di chiudere o di non partire per i costi non più sopportabili». E siccome gli investimenti in Lombardia saranno corposi, «è nostro interesse fare in modo che si realizzino. Per questo abbiamo aggiornato il prezzario dei lavori pubblici».
Il governatore fa il punto a margine di un incontro promosso dalla Regione per parlare di Pnrr con europarlamentari, parlamentari, consiglieri regionali e amministratori locali. Oltre a Gelmini c'erano il ministro Massimo Garavaglia, il presidente dell'Upl Luca Santambrogio e il presidente regionale Anci Mauro Guerra. I dubbi di Fontana riguardano anche la ripartizione delle risorse per le aree svantaggiate del Paese: «L'indice di vulnerabilità sociale e materiale così concepito non rispecchia la nostra reale situazione - osserva - non è pensabile escludere dall'assegnazione di risorse i Comuni del centro Nord e in particolare della Lombardia sulla base di un algoritmo». Motivo per cui «avanziamo la proposta che si calcoli l'assegnazione dei fondi contemperandoli con il conferimento di quelli comunitari 21-27 e quelli statali già stanziati ai fini del riequilibrio territoriale».
Per rivedere eventualmente il Pnrr «siamo disposti a sederci ad un tavolo per individuare le priorità», che per la Regione, osserva Fontana, equivalgono al sostegno a imprese e famiglie per mitigare l'aumento sconsiderato dei prezzi, all'autosufficienza energetica del Paese e alla produzione strategica di componenti fondamentali anche per la transizione ecologica e digitale. Con un occhio di riguardo alla «carenza di personale», specie degli enti locali, che mette a rischio la riuscita del Piano. E alle possibili infiltrazioni mafiose nei cantieri: «Ma non fasciamoci la testa prima di rompercela», aggiunge Fontana, sottolineando che «nella nostra Regione ci sono stati tanti interventi che non hanno avuto alcun tipo di infiltrazione, come Expo». Secondo Gelmini «dobbiamo fare in modo che il Pnrr sia una grande occasione per rammendare il Paese», costruendo progetti su misura in territori diversi. Ad ogni modo, i problemi non mancano «e sono legati - prosegue la ministra - alla mole ingente di lavoro che mette sotto stress le amministrazioni centrali dei ministeri e degli enti locali. Ma questa è un'opportunità che non possiamo perdere». Gelmini rivela anche di non di essere preoccupata dall'endorsement di Silvio Berlusconi nei confronti di Matteo Salvini, definito dal Cavaliere un leader «sincero» durante il suo matrimonio.
«La coalizione deve continuare a rafforzare la sua unità e il ruolo di Forza Italia non è in discussione. Berlusconi ha più volte ribadito che il partito è essenziale», anche in questa fase, per presidiare il centro e l'area moderata. Tornando al Pnrr, per il ministro Garavaglia «i fondi ci sono», il rischio, semmai, «è che non tutti riescano a spenderli».
Servirà «compartecipazione», l'unico modo per avere la certezza che arrivino richieste «che hanno senso - conclude - e su questo la Lombardia ha le carte in regola: è l'unica Regione in equilibrio nonostante la pandemia e merita giustamente un rispetto particolare». E il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi chiede al governo di «tagliare l'Iva sulle opere pubbliche».
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