Per Fontana il nodo Cattaneo E il rebus donne in giunta

Insediato il neo governatore, domani le prime nomine Due caselle da definire nella formazione nella squadra

Per Fontana il nodo Cattaneo E il rebus donne in giunta

Saranno firmati domattina i decreti di nomina degli assessori. E la prima seduta della giunta di Attilio Fontana potrebbe essere convocata già in serata, dopo la presentazione degli assessori. La formazione-tipo sarà così subito «cristallizzata».

Intanto, alla sua definizione, manca davvero poco. «La giunta è praticamente quasi conclusa - ha detto ieri Fontana - si tratta soltanto di dettagli. La presenterò giovedì pomeriggio, non faccio nomi». Le caselle da definire sono un paio, al massimo. Uno dei nodi da sciogliere riguarda l'assessorato di «Noi con l'Italia» (probabilmente l'Ambiente, visto che i trasporti sembrano andare in direzione della Lega, per ragioni di equilibrio con Forza Italia). Ambiente dunque, ma sembra nuovamente in discussione la nomina di Raffaele Cattaneo. È un profilo dotato di esperienza e personalità, quello del presidente del Consiglio regionale uscente, già assessore in passato nell'era di Roberto Formigoni. Ma se sul nome di Cattaneo dovessero permanere resistenze, anche di natura territoriale, e soprattutto se la delega dovesse cambiare, il nome naturale sarebbe allora quello di Luca Del Gobbo, assessore uscente e adesso consigliere eletto a Milano (dove lascerebbe il seggio alla promettente Deborah Giovanati, 35enne assessore in Zona 9 a Milano). Terzo «candidato» sarebbe l'altro uscente, Mauro Parolini.

Altro nodo è quello delle quote rosa, come ha ammesso lo stesso presidente. Le donne in giunta, alla fine, potrebbero essere solo 5, e la percentuale lombarda si allineerebbe col 30% applicato anche in altre Regioni. Praticamente sicura la bergamasca Elena Poma, molto probabile viene considerato l'ingresso in giunta anche della pavese Silvia Piani. Il resto della delegazione leghista dovrebbe essere completato da nomi ormai «blindati»: Davide Caparini è destinato alla delicatissima gestione del Bilancio. Per Stefano Bolognini si parla Casa e Welfare, il bresciano Fabio Rolfi dovrebbe occuparsi di Agricoltura, Massimo Sertori di Montagna. Certo della nomina pare anche il lodigiano Pietro Foroni. Di area Lega, ma in quota Fontana, si considera l'assessorato all'Autonomia di Stefano Bruno Galli. Fdi ha chiuso con Riccardo De Corato alla Sicurezza e Lara Magoni al Turismo. Cinque i posti per Forza Italia. Intoccabili Giulio Gallera alla Sanità e Fabrizio Sala, vicepresidente con deleghe attinenti a Ricerca, università, innovazione e Internazionalizzazione. Incarico sicuro anche per Silvia Sardone, mentre la seconda donna di Forza Italia dovrebbe uscire dal «ballottaggio» fra la brianzola Elena Centemero, deputata uscente, e Benedetta Cosmi, che è direttore del dipartimento innovazione della Cisl di Milano. Il bresciano Alessandro Mattinzoli dovrebbe completare il quadro della squadra azzurra. Una sua possibile esclusione, infatti, potrebbe profilarsi solo per far posto a Francesco Ferri, presidente del Centro studi del pensiero liberale. Alla presidenza del Consiglio regionale andrà il comasco Alessandro Fermi, sarà invece sottosegretario il coordinatore milanese di Fi Fabio Altitonante (l'eventuale altro potrebbe essere Carlo Malvezzi). Nella partita dei sottosegretari intanto si inserisce «Energie per l'Italia», la formazione di Stefano Parisi che ha ottenuto sì lo 0,5% dei voti, ma un consigliere eletto esattamente come «Noi con l'Italia» e Lista fontana.

«L'esclusione di Energie per l'Italia dalla composizione della gunta sarebbe inaccettabile sia per metodo che sul piano politico» dice Parisi insieme al referente regionale Alberto Cavalli e al consigliere Manfredi Palmeri. Possibile in teoria un sottosegretariato per Cavalli o la vicepresidenza del Consiglio per Palmeri. Il resto dei giochi passerà dalle presidenze delle commissioni consiliari.

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