Alberto Giannoni
Azzurri in campo a Milano per il No. Un No di merito, quello di Forza Italia. Mancano sette domeniche al giorno del referendum costituzionale. E gli azzurri sono compatti. C'è anche, è vero, la speranza di mandare a casa Matteo Renzi e il suo governo, ma l'obiettivo è soprattutto bocciare le sue (finte) riforme, che il 4 dicembre saranno sottoposte, come da Costituzione, al giudizio dei cittadini.
Gli azzurri domani saranno in San Babila per il primo degli eventi della loro campagna: «Per far vincere l'Italia ripartiamo da un No, ripartiamo dalla forza azzurra, Forza Italia». Dalle 9 al teatro Nuovo (inizio 9.30), nella piazza del «predellino», ci sarà lo stato maggiore milanese del partito. Ma i protagonisti della mattinata moderata da Nicola Porro vicedirettore del Giornale, saranno soprattutto gli eletti, coloro che con le riforme, se confermate, dovranno fare i conti: «Vogliamo dare voce a chi sul territorio lavora per risolvere i problemi della gente - spiega la coordinatrice regionale azzurra Mariastella Gelmini - vogliamo dare voce e accendere i riflettori su chi affronta le emergenze, l'insicurezza, la povertà. Per una volta abbiamo voluto far parlare non i soliti noti, dare voce a chi la riforma rischia di subirla, chi dovrà andare a Roma. E anche il presidente Berlusconi farà sentire la sua voce». Un No a Renzi e un No nel merito delle riforma, che arriva anche da settori importanti della società civile e dell'impresa. «Non è un no ideologico o dettato dal pregiudizio - ha spiegato Gelmini in un video - crediamo che l'Italia meriti vere riforme. Non vogliamo finti risparmi, vogliamo ridurre il numero di senatori e deputati, queste riforme non semplificano anzi determinano una complicazione dei procedimenti legislativi, non ci sono ragioni per dire sì. E non basta un sì per far ripartire il Paese. Le finte riforme di Renzi hanno prodotto crescita zero, debito e disoccupazione continuano ad aumentare. Pensare che con delle modifiche agli articoli della Costituzione migliori l'economia è qualcosa che non appartiene al nostro modo di pensare».
«A Milano con Forza Italia ci sarà una grande mobilitazione per il No - conferma il capogruppo in Comune Gianluca Comazzi - siamo consapevoli che l'esito del referendum dipenderà molto dalla nostra città: lo dimostra la presenza costante del presidente del Consiglio». Per Forza Italia, la riforma non sta in piedi. «Ho studiato la riforma - spiega anche il vice capogruppo azzurro - Alessandro De Chirico - e fa acqua da tutte le parti. Il mio non è un No politico, ma un No convinto. Da 4 settimane sto partecipando alle feste di via per raccontare la grande truffa della riforma di Renzi-Boschi».
Non sarà a Milano Stefano Parisi, ma solo per un altro impegno sul No. L'ex candidato sindaco del centrodestra, oggi consigliere comunale ma soprattutto promotore di «Megawatt», sarà in Puglia. Domenica porterà a Lecce la sua iniziativa, già presentata a Milano e diretta a costruire un programma di «rigenerazione» del centrodestra. Domani parteciperà, ad Andria, a un confronto dedicato al referendum con altri protagonisti del centrodestra, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini e la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Ma intanto fuga ogni dubbio a proposito del suo impegno nel fronte del No. «Il vostro è un sì pessimista- ha detto anche ieri Parisi partecipando a un confronto tv ospitato su La 7 - invece il mio è un No ottimista». «Cerco di convincere a votare No entrando nel merito.
Questa riforma è fatta male - aveva detto il giorno prima a Zapping- sono convinto che in Italia si possa fare una buona riforma, chiedendo agli italiani qual è il modello di Stato che preferiscono. Possiamo fare una riforma migliore, questa genera confusione istituzionale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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