Forza Italia: riparte da Milano la corsa per tornare al governo

Sala gremita e oggi al Gallia arriva anche Berlusconi a chiudere l'evento organizzato da Gelmini e Romani

Sabrina Cottone

C'è Michele Napoli, capogruppo di Forza Italia in Regione Basilicata che è arrivato nottetempo a «Idee Italia», la convention organizzata da Mariastella Gelmini e Paolo Romani e che sarà chiusa oggi da Silvio Berlusconi. Ha deciso all'ultimo momento, quando ha capito che l'aria milanese si faceva frizzantina. «Spesso la politica si ripiega sulla polemica becera e sterile, invece qui si ascolta la voce del Paese» dice in questa giornata dedicata soprattutto agli amministratori che cercano di mantenere spazio vitale in una massa di aspiranti alla politica che si allarga e a tratti strattona. Doriano Miloch, perito agrario, è arrivato da Trieste perché vuole «sentir parlare di infrastrutture e agricoltura». E poi chissà.

Christian Garavaglia, invece, è sindaco di Turbigo da due mandati oltre che professore di Economia alla Bicocca e dal palco si lamenta perché ha vinto una causa da 5,2 milioni e non riesce a spenderli come servirebbe per rispetto del Patto di stabilità. «Troppi lacci e vincoli» sospira il prof, scuotendo il carré di capelli biondi che nell'immaginario collettivo non è esattamente il tipo Forza Italia. Ma tant'è, la realtà per fortuna è molto più varia degli stereotipi. Così vedi la bionda Silvia Sardone, in tubino scuro con dettagli rossi, tra i volti di punta del partito, pronta alla campagna per le regionali, che si divide tra le dichiarazioni infuocate, i due figli sui divanetti e il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, suo compagno di vita da undici anni. «Ringrazio Mariastella Gelmini che a Sesto ha permesso di dar vita a questo cambiamento» dice lui dal palco.

È un po' così il parterre del sabato mattina, militanti e amministratori, misto a una gran quantità di curiosi che entra ed esce per vedere volti noti e meno noti. Compare Giovanni Toti, il presidente della Regione Liguria. «Ma viene davvero?» chiede qualcuno. Eccolo, forse il più assediato da gente a caccia di selfie, registratori e telecamere, mentre parla di alleanze e laedership come di esondazione dei torrenti liguri.

Fabrizio De Pasquale, consigliere di lungo corso, si concentra sulla sua priorità assoluta: «La lotta alla povertà che ci ha lasciato il Pd. A Milano ci sono 50mila padri separati e 50 alloggi a loro disposizione. Tra di loro ci sarà anche qualche miliardario, ma insomma... Quando andiamo nelle periferie in tanti ci chiedono sussidi e aiuti» dice. La conversazione è intercettata da un'elegante signora dalla chioma bionda che sponsorizza un'associazione che «si occupa dei poveri sì, ma solo italiani».

Intorno qualche sguardo perplesso, «solidarietà» è una delle parole di Forza Italia, e però è anche questo l'humus di questa giornata di dibattito tra sala conferenze e corridoi. Inutile dire che l'attesa maggiore è tutta per oggi, quando ad avere l'ultima parola sarà Silvio Berlusconi.

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