Forza Italia scalda i motori «Sarà un sindaco politico»

La Gelmini apre alle primarie e annuncia un piano-Milano «Pensiamo a un esponente di partito, non della società civile»

Ricostruire il centrodestra. È il mantra che si sente ripetere non solo dentro l'Ncd, dopo le dimissioni più o meno forzate di Maurizio Lupi dal governo. E soprattutto dopo l'accelerata di Giuliano Pisapia, che ha ufficialmente annunciato la sua rinuncia a ricandidarsi a sindaco. E ieri, al vertice dell'Udc, sono rimaste silenziose anche le voci che solitamente si alzavano per parlare di un'intesa col Pd, a imitazione di ciò che accade a Roma. La ferita inferta da Renzi è stata profonda e, pur con tutta la realpolitik del caso, incassare non è facile.

Anche in Forza Italia si parla di primarie, e con più convinzione del passato. Mariastella Gelmini le rilancia: «Siamo sempre stati aperti alle primarie. Sabato abbiamo in programma una manifestazione in cui annunceremo una proposta di Forza Italia per Milano. A fare il nome sarà tra qualche settimana il presidente Berlusconi. Quel che posso dire è che non pensiamo a un esponente della società civile, ma a un esponente di partito». Se delineare l'identikit certo è difficile, comincia a circolare anche il nome di un outsider: la molto attiva Silvia Sardone, consigliere di zona e responsabile sicurezza del coordinamento regionale di Forza Italia. Rimane poi l'intenzione di Giulio Gallera di correre, soprattutto in caso di primarie.

Il tema Milano è stato oggetto della riunione dei consiglieri con Mariastella Gelmini, ieri mattina. Nelle settimane scorse si era pensato a un esponente della società civile, simile come profilo a Gabriele Albertini. Più difficile individuare concretamente la personalità disponibile. Tra i nomi che piacerebbero Carlo Sangalli e il magistrato Stefano Dambruoso, ma sembra che adesso (al di là delle disponibilità da verificare) l'idea che prevale sia una candidatura di Forza Italia a tutto tondo.

Movimento anche in Ncd. Alla riunione di consiglieri e parlamentari con Maurizio Lupi è stato presentato il progetto «Manifesto per Milano 2016», un evento in programma dopo Pasqua con il quale Ncd vuole aprirsi a Forza Italia e alla Lega di Maroni. Parola d'ordine: «occupare lo spazio tra i due Matteo», ovvero naturalmente tra Matteo Renzi e Matteo Salvini.

A coccolare l'intesa tra Fi, Ncd e Lega è il presidente della Regione, Roberto Maroni: «Tutte le componenti di centrodestra, anche quelle che fuori dalla regione litigano e stanno su sponde opposte, qui stanno insieme, governano bene, non vedo perché non riproporre questo schema per il capoluogo. Funziona in Regione, deve funzionare, anche, per Milano». Colpisce l'intervento di Maroni perché arriva proprio nel giorno in cui Salvini ancora una volta non esclude di candidarsi per Palazzo Marino. «Sono a disposizione» dice il segretario della Lega. Un bluff? Difficile dirlo. E forse è proprio questo a preoccupare Maroni: impensabile avere sindaco e presidente della Regione entrambi leghisti.

Ecco così Maroni che, dopo aver avuto un colloquio con Lupi, non esclude una candidatura dell'ex ministro. E di fronte alle primarie di centrosinistra di cui si parla per novembre, anche Maroni dice la sua: «Si facciano le primarie nel centro-destra, a cui potrebbe partecipare Salvini.

Valuteremo nei prossimi giorni i passi da fare, quando mi auguro che la Lega chiuderà l'accordo con Forza Italia sulle regionali». Lupi, dopo il vertice di Ncd, si sottrae alla candidatura, invitando a «ricostruire il centrodestra» e a guardare «alla società civile che è sempre stata la forza di questa città».

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