Politiche radicali e pulizia da furbetti e habitué della ricevuta gonfiata. La richiesta di una «nuova musica» al Pirellone arriva da più parti, sia dal centrodestra sia dal centrosinistra. Ieri, durante la gazebata a sostegno di Roberto Maroni, la Lega ha tastato il polso dei lombardi in 500 comuni: «La gente - spiega Matteo Salvini - chiede pulizia e rigore sul passato (chi ha sbagliato non sia ricandidato) e vuole onestà e cambiamento».
Le stesse richieste arrivano dal fronte opposto. Il candidato alle primarie per il centrosinistra Andrea Di Stefano promette un vento nuovo in regione. «È evidente che siamo ai minimi termini - commenta - c'è un totale senso di impunità. È diventata una gara a chi è più furbo e irresponsabile. Ma non mi meraviglia, è un fenomeno trasversale di selezione della classe politica. Ribadisco che proporremo che anche solo persone indagate per reati contro la pubblica amministrazione non possano candidarsi».
Di Stefano, sostenuto da Sel e Rifondazione, snocciola tutte le buone intenzioni del caso e promette la massima trasparenza anche sulle spese relative alla campagna elettorale per le regionali.
Dalle primarie, secondo il segretario del Pd Maurizio Martina, parte «il viaggio per cambiare la Lombardia per guardare al futuro con speranza e per rigenerare la politica con il protagonismo di tanti».
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