Già 90mila iscritti al car sharing Genitori antismog: «Via i mezzi diesel»

Abbattuta la soglia dei 90mila. Gli iscritti ai servizi di car sharing hanno superato i 90mila e agli attuali quattro operatori (GuidaMi, Car2Go, Enjoy ed eVai) si aggiungerà nelle prossime settimane Twist. Oggi in città circolano 600 Smart di Car2go, 300 Fiat 500 di Enjoy (che diventeranno circa 650) e 160 auto di GuidaMi (dalle Smart ai Ducato), cui si aggiungono le circa 50 postazioni di eVai distribuite in diverse città della Lombardia. Twist immetterà sulle strade 500 Volkswagen Up. Per ogni auto che circola a Milano gli operatori privati pagano al Comune 1.100 euro all'anno, grazie ai quali gli utenti finali non devono più preoccuparsi né della sosta (consentita anche sulle strisce gialle) né degli ingressi in Area C. Nelle prossime settimane si terrà un incontro con gli operatori per concordare possibili miglioramenti del sistema, a cominciare dalla realizzazione di un'applicazione integrata. «Milano è ormai la capitale italiana dello sharing, grazie al grande successo dei servizi che offre» commenta l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran.
Ma non tutti sono soddisfatti del servizio, dal punto di vista ambientale. I Genitori antismog hanno scritto in questi giorni a assessore e sindaco per chiedere che gli operatori eliminino dalle loro flotte i mezzi diesel: «Riteniamo un errore grave al quale deve essere posto immediatamente rimedio: solo gli operatori che utilizzano veicoli a bassissime emissioni e in ogni caso non diesel, siano ammessi a fornire il servizio».

Così non piace nemmeno la scelta di «esentare il pagamento di Area C, che rischia di incentivare esageratamente il car sharing per entrare in centro» annullando l'effetto antitraffico del provvedimento. No all'accesso alle ztl: «Il car sharing non deve penalizzare il trasporto pubblico».

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