«È un bene che l'Expo cominci il Primo Maggio dell'anno prossimo. Forse non se ne sono resi conto, ma a noi fa gran comodo questa data». Parola degli organizzatori della Euro May Day Parade che quest'anno non si esaurisce nel tradizionale corteo del Primo maggio, ma proseguirà con una tre giorni di incontri e dibattiti contro l'evento del 2015. «Ci separano dodici mesi da Expo: l'esposizione delle roboanti promesse e della peggiore precarietà lavorativa, della speculazione finanziaria, del cemento, dello stato di eccezione e dei poteri speciali». Tradotto: il Primo Maggio la città è abituata a manifestare - dicono ancora gli organizzatori - sarà più facile per noi organizzare l'assalto all'Expo.
L'edizione targata 2014 della May Day non vedrà in prima fila il fantoccio di San Precario, ma i movimenti di lotta per la difesa del territorio: No Tav, No Canal, Cambia Canale, No Expo. A dirla lunga sul clima che si respira in città, la contestazione al sindaco durante la manifestazione del 25 aprile e il fatto che gli operai impegnati nella realizzazione delle Vie d'acqua siano obbligati a recarsi al cantiere sotto scorta, come in Val di Susa. La questione delle vie d'acqua - ha annunciato ieri il commissario unico di Expo 2015 spa Giuseppe Sala - sarà affrontata dal Cda del 6 maggio. «Il progetto è accettabile, non deturpa i parchi e questa è l'ultima occasione che abbiamo perchè lo abbiamo esaminato in profondità e alternative non ci sono», ha aggiunto.
Prefettura e Questura intanto stanno studiando la strategia per gestire al meglio la manifestazione che si preannuncia appunto ad alta tensione. Il percorso del corteo, in via di autorizzazione, toccherà alcuni punti sensibili, prima tra tutti il palazzo Unicredit a Garibaldi Repubblica, il Pirellone e l'Expo Gate di via Beltrami. Il 10 maggio è fissata l'inaugurazione ufficiale dell'Info point, che fungerà da biglietto da visita per l'esposizione: la preoccupazione diffusa è che l'edificio venga preso d'assalto per impedirne l'inaugurazione.
La tre giorni, dal 2 al 4 maggio, di incontri, dibattiti, eventi e concerti in un luogo che la momento è ancora segreto, «servirà per coordinare a livello nazionale tutti i movimenti e i comitati, che abbiamo visto a Milano sono piuttosto battaglieri, e organizzarli intorno al grande tema della lotta alla devastazione del territorio. Expo avrà sì il suo fulcro a Milano, ma ci saranno eventi in tante città già in lotta contro il cemento».
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