Sono 154, 85 donne, 69 uomini, i cittadini che hanno fatto domanda al Comune di Milano per l'iscrizione all'Albo dei Giudici popolari della Corte d'Assise. Le donne hanno presentato il maggior numero di candidature con il 55%, ma sono le meno rappresentate nell'albo. Le professioni che hanno fatto più domanda, sulla base di quanto registrato all'Anagrafe, sono «impiegato» e «insegnante». Oltre al criterio dell'età, che deve essere compresa tra i 30 e i 65 anni, per entrare a far parte dell'elenco di persone qualificate a ricoprire le funzioni di Giudice popolare presso la Corte d'Assise di primo e secondo grado occorre essere cittadini italiani «di buona condotta morale» e godere dei diritti civili e politici. Altri requisiti sono il titolo di studio di scuola media di primo grado per l'Albo dei Giudici popolari di Corte d'Assise e il titolo di studio di scuola media di secondo grado per l'Albo dei Giudici popolari di Corte d'Assise d'Appello. Sono invece esclusi dall'ufficio di Giudice popolare i magistrati e, in generale, i funzionari in servizio appartenenti o addetti all'ordine giudiziario: poliziotti in attività di servizio anche se non dipendenti dallo Stato, ministri di culto e religiosi di ogni ordine e congregazione. Le domande devono essere presentate dal 1 aprile ed entro e non oltre il 31 luglio di ogni anno dispari. Oltre a coloro che lo richiedono volontariamente, fanno parte dell'elenco anche i cittadini iscritti d'ufficio. Quest'ultimi a Milano sono 12.
478 (donne e uomini), estratti casualmente dalle liste elettorali per sostituire un numero corrispondente di cancellazioni. Ad essi si aggiungono 463 persone (227 donne, 236 uomini) già iscritte all'Albo dei Giudici popolari da altri Comuni che si sono trasferite a Milano nell'ultimo anno.Giudici popolari: sempre più donne vogliono entrare in Corte d'assise
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