La Giunta vuole la moschea La Zona: no allo Scalo Farini

Il vicesindaco a un incontro pubblico: "C'è un bisogno reale". Ma l'assessore municipale boccia l'idea di Boeri

La Giunta vuole la moschea La Zona: no allo Scalo Farini

Una moschea a Milano? La risposta è no per il Municipio 9. Ed è sì per l'amministrazione comunale che regge la città. La conferma si è avuta nel corso di un evento organizzato ieri dal municipio 3. La presidente della Zona, Caterina Antola (Pd) e il suo assessore (alla felicità) Luca Costamagna, hanno invitato a un incontro a Crescenzago. Ospiti Paolo Gonzaga (traduttore e giornalista), monsignor PierGiacomo Grampa (vescovo emerito di Lugano e autore della lettera «L'iniziativa contro la costruzione dei minareti», con cui la Conferenza dei vescovi svizzeri ha tentato di respingere la battaglia, tutta architettonica, contro la costruzione dei minareti) e soprattutto il vicesindaco Anna Scavuzzo, delegata dal sindaco ai rapporti con le comunità religiose e dunque titolare - da poco meno di un anno - della «grana» politicamente più difficile da affrontare: la costruzione (o no) di centri islamici in città. «Ci sono decine di luoghi in cui si trovano a pregare - ha detto - ma moschee che abbiano un'autorizzazione nessuna. E' onesto rendersi conto che ci troviamo di fronte alla necessità esplicita di una comunità che vive nella nostra città e che oggi si arrangia costruendo soluzioni di fortuna». Il tema-moschea è incandescente. E lo è da anni. Ai tempi dell'ultima giunta di centrodestra, il sindaco Letizia Moratti aveva posto una condizione (poi ripresa anche dal candidato Stefano Parisi nel 2016): una legge nazionale sul tema. Con la giunta di Giuliano Pisapia il percorso per soddisfare le richieste sempre più pressanti delle comunità islamiche ha subito un'accelerazione, ed è stato tradotto in un bando per l'assegnazione di tre aree comunali destinate alla costruzione di nuovi luoghi di culto. Questa soluzione, immaginata dall'assessore Pierfrancesco Majorino, si è pero arenata sotto i veti e i ricorsi incrociati delle comunità islamiche. E con l'inizio dell'era Sala, fra i primissimi atti della nuova amministrazione comunale nata dopo le elezioni del 2016, il bando per le tre aree è stato archiviato, definitivamente (salvo «ripescaggi» a opera della giustizia amministrativa). Nonostante lo stop al piano delle tre aree, il sindaco ha sempre confermato di voler arrivare alla moschea. Lo ha confermato anche pochi giorni, quando in occasione della visita in città del Papa, l'imam del centro islamico di via Padova ha fatto appello anche a Bergoglio affinché sostenga la causa della moschea milanese.

L'ultima comparsa della moschea è nei rendering elaborati per gli scali ferroviari dall'architetto, ed ex assessore Pd, Stefano Boeri, che ha disegnato cupola e minareto in zona Farini: «Credo che i milanesi abbiano in mente molte altre priorità ben più pregnanti e necessarie - gli risponde l'assessore all'Urbanistica di zona 9, Raffaele Todaro (Fi), che a Farini vorrebbe verde attrezzato, parco dei bambini, museo delle Fs, edilizia convenzionata a canone calmierato e un centro polisportivo: «Lo so che Boeri sta già pensando alla Moschea Verticale - ironizza - ma la costruzione di Edilizia residenziale pubblica è più importante data la grande richiesta di alloggi per meno abbienti».

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