Il governo a Boeri: Macao deve sgombrare

Il governo a Boeri: Macao deve sgombrare

Da locale il «caso Macao» diventa nazionale. Si fa per dire. Di certo, la visita del ministro della Cultura Lorenzo Ornaghi a Milano non poteva sorvolare sulla lotta continua del movimento di occupazione che dalla torre Galfa, di proprietà di Salvatore Ligresti, ha trasmigrato a Palazzo Citterio, di proprietà del Ministero. Degna di un testo di Pirandello, la commedia è proseguita su copioni completamente diversi. Da una parte gli okkupanti, che dopo il gran rifiuto alle proposte della Giunta Pisapia, hanno rivolto un candido invito al ministro a visitare il loro nuovo presidio perché, bontà loro, «sarebbe un segnale importante per la costruzione di un nuovo rapporto tra istituzioni e cittadini, in un progetto che riguarda tutta la città». Dall’altra Ornaghi che, in visita al Castello Sforzesco accompagnato dall’assessore Boeri, ha seraficamente confermato pieno appoggio allo sgombero dell’area che è parte integrante del progetto Grande Brera, ora più che mai visto che i primi fondi sono stati stanziati. Un atto dovuto, lo ha definito il ministro, dopo aver accennato alle «ferite profondissime» al patrimonio inferte dal terremoto in Emilia. «Ritengo sbagliato occupare, siamo aperti al colloquio con tutti coloro che intendano dialogare nelle forme dovute, ma non si può condividere l’imposizione di una volontà», ha dichiarato Ornaghi sottolineando «l’atteggiamento dialogante» offerto dal Comune. E se è vero che la cultura ha bisogno di spazio è altrettanto vero che tocca intendersi sul significato stesso del termine, spesso abusato. «La mia convinzione - ha detto senza mezzi termini - è che nessun movimento autenticamente culturale può generare esiti di questo tipo e che il ripristino della legalità resta l’unico atto opportuno». Da parte sua, anche l’assessore alla Cultura Boeri ha rilanciato un appello al popolo di Macao affinchè tolga le tende quanto prima da un palazzo «pregiato e importante» dove sarebbero già previsti i primi lavori di messa in sicurezza delle strutture in vista del progetto per la nuova pinacoteca. In mancanza del ministro, gli okkupanti hanno invece ricevuto gli studenti di Brera per discutere dei disagi vissuti negli ultimi anni, facendo sapere che, se da una parte temono lo sgombero, dall’altra considerano la questione non confinabile entro «un principio di sola legalità, ma anche di legittimità». Dall’opposizione, invece, De Corato ha applaudito alle parole del ministro affermando che, a questo punto, la parola spetta al questore e al prefetto «affinchè sgomberino Palazzo Citterio già a partire dalle prossime ore».

Ma il vertice istituzionale di ieri, che ha compreso anche la visita alla mostra del Bramantino, ha avuto anche altri argomenti, come il progetto per la Milano estiva dei musei. Il piano, illustrato dall’assessore Boeri, prevede l’apertura gratuita di tutti i musei civici per il periodo che va dal 19 giugno al 30 agosto.

Un’iniziativa che deve la sua realizzazione ad un accordo tra Comune e Ministero della Cultura con la sponsorizzazione di Eni e che, dice Boeri, darebbe un duplice segnale: da un lato «il tentativo di rendere accessibile a tutti la cultura e l’arte in un momento difficile per il Paese»; dall’altro, «la voglia di comunicare la straordinaria qualità e la ricchezza delle nostre opere che sono ancora poco conosciute». L’obiettivo di medio-lungo termine, hanno detto il ministro e l’assessore, è quello di mettere in rete i musei civici non solo di Milano ma anche di altre città italiane.

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