Arduo concentrarsi sugli effetti della Trise, la «service tax» 2014, mentre sono ancora tanti i punti non risolti per chiudere il Bilancio di quest'anno. La Legge di stabilità approvata martedì dal governo «è un disegno di legge che avrà un iter parlamentare, subirà modifiche e non è ancora chiaro come si configurerà la nuova imposta» che unificherà Imu e Tares.
Non si sbilancia, né in bene né in male, l'assessore al Bilancio del Comune Francesca Balzani che sottolinea come «la buona notizia certa è l'allentamento del patto di stabilità per le opere». Una richiesta che da Milano è stata forte e bipartisan, e si tradurrà fa una stima l'assessore in «circa 40 milioni di euro in più da investire il prossimo anno». Il capitolo dolente per chiudere i conti del 2013 è la parte corrente, su cui invece ancora si resta nell'ambito delle promesse a porte chiuse tra il premier Letta e l'Anci a luglio sulla copertura totale dell'Imu non riscossa dai Comuni, compresi quegli aumenti virtuali di cui Milano ha fatto ampiamente uso per garantirsi maggiori trasferimenti da Roma. In aula è già stata alzata al massimo l'imposta sulla prima casa, dallo 0,4 del 2012 allo 0,6%. «Non ci sono novità» conferma la Balzani. Che guarda con ovvio interesse invece al Consiglio dei ministri di domani perché spera venga confermata un'altra voce degli ultimi giorni, il trasferimento di 25 milioni di euro alla città dell'Expo per le spese correnti, «sarebbe una boccata d'ossigeno». E consentirebbe (forse) di restituire parte di quel dividendo da 55 milioni chiesto in extremis ad Atm per far quadrare il Bilancio di Palazzo Marino. Vengono chiamati fondi per Expo, ma compenserebbero solo in parte i tagli al fondo di solidarietà. Milano sperava arrivassero almeno 38 milioni e dovrà accontentarsi.
É stata invece rinviata a un incontro di maggioranza oggi a mezzogiorno con le segreterie di partito (e forse alla presenza del sindaco) la decisione sulla manovra Irpef in discussione in aula. Entro oggi i gruppi devono depositare gli emendamenti sull'addizionale e neanche ieri l'incontro tra capigruppo e Balzani è bastato a mettere d'accordo la sinistra sul tetto dell'esenzione. L'assessore continua a invitare i partiti «alla massima prudenza», chiede che l'addizionale si paghi allo 0,8% oltre i 18mila euro. Il Pd vuole alzare l'asticella a 20mila e usare una decina dei milioni ricavati con l'aumento dell'Imu per alleggerire gli abbonamenti Atm per anziani e studenti dopo la stangata di settembre. Sel insiste su una concentrazione dei fondi per «alzare al massimo il tetto dell'Irpef». Oggi si decide.
Se la Balzani resta cauta sugli effetti della Legga di stabilità, il giudizio del governatore Roberto Maroni è tranchant: «É una beffa fiscale: il Centro studi di Confcommercio stima che nel 2014 gli italiani pagheranno 6.5miliardi di euro in più di maggiori imposte e forse altri 2.4 miliardi in più x la differenza tra la Trise e l'Imu». Considera «un bene» che il governo abbia fatto retromarcia su presunti tagli alla sanità ma «mi dicono che ci saranno comunque tagli alle Regioni in altri capitoli».
Maroni contesta poi il ministro Graziano Delrio che ipotizza entro fine anno lo stop alle Province e l'avvio delle Città metropolitane: «Servono e devono essere elettive, il governo deleghi alle Regioni la loro riforma».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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