La guerra di carte tra Comune e F2i e i destini incrociati di Sea-Serravalle

Tregua armata tra Comune e F2i. Due giorni fa il fondo di Vito Gamberale ha aperto (anche) pubblicamente la guerra alla quotazione Sea con una lettera-accusa inviata alla Consob: «La società ha omesso dati sensibili nella comunicazione al mercato». Palazzo Marino ha replicato con un avvertimento: «F2i eviti di turbare il clima della quotazione, come è già successo». A pochi giorni dall'Ipo è un'anomalia che un'azionista al 29,75%, contrario alla Borsa, lanci accuse così pesanti col rischio di deprezzare l'offerta e compromettere l'operazione: ieri la Consob ha chiesto a Sea di integrare il prospetto informativo. Gioco borderline, da stoppare immediatamente è la sintesi dell'incontro convocato ieri in Comune dal dg Davide Corritore con una delegazione di F2i. Lo sbarco in piazza Affari è fissato il 6 dicembre. «Nel corso del colloquio - informa il Comune - abbiamo espresso l'auspicio che gli ultimi giorni dell'iter trascorrano in un clima di serenità, gli investitori nel mondo stanno valutando l'operazione». Il confronto tra i soci proseguirà «con l'obbiettivo di supportare il disegno di crescita ed espansione anche territoriale della società». Il progetto degli aeroporti del Nord.
Sea e Serravalle, due destini incrociati.

L'asta per la società autostradale si chiude lunedì, se andrà a buon fine la Provincia potrebbe rispettare il Patto di stabilità e valutare più serenamente lo sbarco di Sea in Borsa. Nel data room sono entrate Atlantia (che fa capo al gruppo Benetton), F2i, il gruppo Toto e l'austro-russa Strabag.