"I concorsi per non obiettori? Gori sbaglia"

L'assessore boccia l'idea Pd: «Solo ideologia, il servizio è garantito senza liste d'attesa»

"I concorsi per non obiettori? Gori sbaglia"

«Il servizio è garantito e non ci sono liste d'attesa. I concorsi ad hoc per non-obiettori non servono. Questo problema non esiste, viene sollevato dalla sinistra solo per ragioni ideologiche». Interpellato sul programma di Giorgio Gori, l'assessore alla sanità Giulio Gallera (Fi) risponde così, smontando alla radice la proposta che il candidato del Pd lancia con grandi enfasi sull'applicazione della legge 194, tanto da dedicare addirittura un paragrafo, intitolato «diritti negati». «Per le donne che decidono di ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza (ivg) in base alla legge nazionale 194 del 1978 - si legge nel programma di Gori - il percorso è molto difficoltoso e dal governo Formigoni a quello Maroni nulla è cambiato». «La percentuale media dei ginecologi obiettori di coscienza è del 68% - calcola Gori - e, per sopperire, i pochi professionisti non obiettori coprono a rotazione più presidi ospedalieri». Sulla base di questa analisi, Gori introduce tre proposte: oltre a «campagne di informazione e sensibilizzazione, anche tradotte in più lingue, per prevenire le maternità indesiderate» intende introdurre la «somministrazione della ivg farmacologica in day hospital», ma soprattutto indica come obittivo la «assunzione di medici ginecologi non obiettori tramite concorso ad hoc per assicurare la piena applicazione della L. 194/78 in tutti gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate, così come citato espressamente dalla legge».

Ma analisi e proposte di Gori vengono confutate totalmente da Gallera, che - affrontando la questione - non dimentica di sottolinea la sua appartenenza a un partito liberale, Forza Italia: «Il servizio - dice Gallera - nella nostra Regione è garantito. Non in ogni presidio forse ma in ogni Ats (le aziende di tutela della salute, le nuove Asl, ndr).

In tutti i territori si ha questa possibilità, senza liste d'attesa, e in più ci sono ovviamente le misure previste per le donne che hanno problemi di tipo economico. È un non problema che la sinistra ogni tanto tira fuori, un problema ideologico, un non problema».

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