«È gravissimo che entrambi i marocchini espulsi nei giorni scorsi nel Lodigiano perché meditavano attentati terroristici alloggiassero in case popolari». La denuncia arriva dal consigliere regionale della Lega Pietro Foroni, Uno, 37enne, viveva con il fratello, la cognata e i loro tre figli a San Colombano, l'altro, un 15 enne, con la sua famiglia nelle case Aler di Lodi Vecchia. «Invece di ringraziare l'Italia e la Lombardia per l'ospitalità premeditavano stragi» rimarca Foroni, lodigiano. Che aggiunge: «Presenterò subito un'interrogazione in Regione per capire come siano stati assegnati gli alloggi e che tipo di azioni intenda adottare la proprietà pubblica, posto che davanti a situazioni del genere non può accadere che individui del genere continuino ad usufruire di alloggi pubblici quando tante famiglie italiane sono in lista d'attesa». L'extracomunitario arrestato a San Colombano «dimorava stabilmente da tempo nell'alloggio assegnato al fratello senza che nessuno abbia fatto alcuna segnalazione per l'ospitalità all'autorità comunale competente.
Il fratello era a conoscenza delle simpatie filo terroristiche e degli intenti dell'altro? E la famiglia del minorenne di Lodi Vecchio non si era accorta di nulla? Domande che necessitano di una risposta». E occorre, conclude, «intensificare i controlli rendendoli più accurati e meticolosi, monitorando anche le frequentazioni delle famiglie assegnatarie».
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