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I gay anti-Ratzinger chiedono scusa

«Un attacco assurdo e immotivato»: così il coordinatore milanese di Forza Italia, Giulio Gallera, giudica le parole dell'imam di Segrate, Abu Shwaima, che in un'intervista radiofonica martedì ha sostenuto che Daniela Santanchè meriterebbe «il fuoco del giorno del giudizio».
L'incredibile affermazione dell'imam era riferito alla vicenda del settembre 2009, quando - davanti alla Fabbrica del Vapore che ospitava il ramadan - la ex sottosegretaria fu aggredita per aver protestato contro il velo delle donne musulmane.
Le parole del capo della comunità islamica di Segrate - afferma Gallera, che è consigliere comunale e regionale - «sono inaccettabili e altamente offensive». «Assurdo - dichiara - che queste minacce arrivino dopo la richiesta dei pm di Milano di un mese di carcere per Daniela Santanchè per il suo sit in anti burqa organizzato nel 2009 alla festa di fine Ramadan». Gallera prosegue esprimendo solidarietà alla collega di partito: «In un paese democratico come il nostro - dice - la libertà di opinione è un diritto fondamentale che va assolutamente difeso da ogni forma di integralismo politico e religioso».

Ma le parole di Shwaima hanno suscitato reazioni negative anche a sinistra: «Sono assolutamente inaccettabili e meritano una risposta adeguata. In un paese civile e democratico certe affermazioni non possono avere cittadinanza» ha detto anche il vice capogruppo provinciale del Pd Roberto Caputo.

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