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I Lunedì della cultura di Sylos Labini «Ma in scena ricomincio da D'Annunzio»

L'attore-regista presenta il ciclo di incontri con i protagonisti dell'italianità

«La cultura è un comparto strategico di questo nostro Paese, dovrebbe essere un'ovvietà, purtroppo in Italia quella per la cultura è una battaglia faticosa». Non si stanca di sostenerlo Edoardo Sylos Labini, attore, regista e da quattro anni consulente artistico del Teatro Manzoni. Curatore degli appuntamenti di «Manzoni Cultura», Sylos Labini porterà sul palcoscenico dello storico teatro milanese, dal 5 al 7 febbraio, il suo «D'Annunzio segreto», un secondo passaggio per i pensieri, l'arte, gli amori e soprattutto i segreti del cosiddetto Vate degli Italiani dopo il suo «Gabriele D'Annunzio, tra amori e battaglie».

Lunedì 2 ottobre primo appuntamento di Manzoni Cultura: soddisfatto del nuovo cartellone?

«Mi sembra un'ottima stagione: la vocazione della prosa brillante del teatro è perfettamente rispettata. Il filo conduttore degli spettacoli è il gioco di coppia. Sono attese grandi coppie in scena. La mia prima chiacchierata lunedì prossimo, con la partecipazione di Giovanni Terzi e il Dj Set di Alice Viglioglia, sarà con il cantautore della tradizione laghèe, il comasco Davide Van De Sfroos. Il discorso sulla cultura che porto avanti è fortemente legato alle identità, e Van De Sfroos è un simbolo di un territorio a forte identità. Ci sarà anche una sorpresa di cui saremo protagonisti io, romano doc, e lui vero lombardo».

Quali sono gli altri ospiti della stagione?

«Il 18 dicembre avremo Vicenzo Salemme, che ci racconterà il vero motivo per cui fu scelto da Eduardo De Fillippo, l'8 gennaio ci sarà il campione Alex Zanardi, simbolo di italianità e coraggio, il 12 marzo sarà la volta della discussa blogger Selvaggia Lucarelli. Quest'anno poi si fa il bis al Mondadori Duomo dove incontreremo alcuni dei protagonisti. A novembre sono attesi Ambra Angiolini e Matteo Cremon, in primavera Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia, prima e dopo lo scrittore Giordano Bruno Guerri e Corrado Tedeschi.

Tornando al cartellone, cosa l'ha portata a tornare sul personaggio D'Annunzio?

«Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Vittoriale, ha dato a me e Angelo Crespi, cui si deve la drammaturgia, alcune lettere inedite di D'Annunzio. Ne emerge un uomo inedito: non il Vate, il superuomo, ma un uomo che si appresta a morire, pieno di incertezze e dubbi, e che svela alcuni segreti della sua vita, come il famoso volo dell'arcangelo al Vittoriale a causa del quale lui finì in coma qualche tempo prima dell'incontro che avrebbe cambiato la storia d'Italia: con Mussolini, prima della marcia su Roma.

Va segnalato il nuovo format degli Incontri con la Storia e lo spettacolo di Vittorio Sgarbi incentrato su Michelangelo.

«Il primo vede in quattro date altrettanti processi a personaggi storici: il 16 ottobre John Fitzgerald

Kennedy, il 15 gennaio Coco Chanel, il 26 febbraio Lady Diana e il 26 marzo Steve Jobs. Sgarbi ci racconterà del genio di Michelangelo, e ne approfitterà per dire la sua sulla gestione della cultura nel nostro Paese». FGat

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