Sarà una partita complessa quella dei collegi. Più del solito, vista la legge costituzionale - approvata con referendum - che ha tagliato di un terzo i seggi parlamentari, imponendo ai partiti una «cura dimagrante» degli eletti. Sarà complessa, anche perché insieme alla comprensibile esigenza di confermare gli uscenti (ove meritevoli) si aggiunge anche quella di rinnovare i gruppi con volti nomi che arrivino dalla militanza o dalle amministrazioni locali. Avrà gioco più facile in questa operazione, ovviamente, chi aumenterà sensibilmente i suoi voti. Come Fratelli d'Italia per esempio, che è data in grande crescita, un previsto exploit che si tradurrà in sostanziosi quozienti elettorali di lista, e anche in numerosi collegi uninominali assegnati nella ripartizione con gli alleati, secondo l'accordo che stabilisce di selezionare «i candidati più competitivi in base al consenso attribuito ai partiti».
Fratelli d'Italia confermerà sicuramente i suoi uscenti. A partire dal vicepresidente della Camera Ignazio La Russa e dalla coordinatrice regionale Daniela Santanchè. Ma identica certezza dovrebbero averla gli altri: Paola Frassinetti, Marco Osnato, Isabella Rauti, Lucrezia Mantovani, Alessio Butti e Gianpietro Maffoni. Non ha intenzione di tornare in Parlamento, invece, il dimissionario Guido Crosetto, mentre Maria Teresa Baldini, subentrata da prima dei non eletti a Carlo Fidanza - con la sua elezione in Europa - dopo un lungo peregrinare è passata al gruppo misto.
Notevoli spazi possono aprirsi, come detto, per altri. E fra questi, in ottima posizione ci sono il coordinatore provinciale Sandro Sisler e il coordinatore milanese Stefano Maullu, che è entrato nel partito ormai diversi anni fa e può vantare un curriculum istituzionale notevole. Quotatissimo il vicecoordinatore regionale Fabio Raimondo, che vanta un'ottima esperienza amministrativa e oggi è commissario nel Lodigiano. Non risulta che ambisca a incarichi romani il capogruppo Franco Lucente (destinato semmai alla nuova giunta regionale), mentre si parla di Roma per l'attuale assessore regionale Lara Magoni e buone chance le vanta anche Andrea Mascaretti, che proprio ieri ha «festeggiato» la ricorrenza dei 3 anni di FdI a Palazzo Marino, un ingresso in Comune arrivato con la sua adesione al partito, maturata in tempi «non sospetti».
Peculiare fra tutti la situazione di Riccardo De Corato. Parlamentare per 20 anni, prima al Senato e poi alla Camera, vicesindaco di Milano per quasi 15, l'attuale assessore lombardo alla sicurezza certo non sgomita: «Metto a disposizione della presidente del partito la mia esperienza ventennale di amministratore locale e di parlamentare di una destra che è stata al governo - dice al Giornale - Se ritiene che io possa essere utile, allora ci sono».
In Lombardia, la gestione delle candidature è resa ancor più delicata per la quasi concomitanza con le Regionali. Escluso l'«election day», che avrebbe imposto a tutti una scelta, pare che la Lega si stia orientando comunque su un criterio generale: nessun amministratore regionale (assessore o consigliere che sia) sarà candidato alle Politiche, dove comunque si dovrà fa quadrare i conti, anche perché gli uscenti nei seggi lombardi non sono pochi (eletti nel 2018 quando il partito ottenne il 17%). Nessun problema per Massimo Garavaglia, Alessandro Morelli, Fabrizio Cecchetti, Igor Iezzi, Massimiliano Romeo, Massimiliano Capitanio e molti altri storici dirigenti milanesi o lombardi, soprattutto i più vicini a Matteo Salvini, ottime prospettive paiono esserci per la bresciana Laura Bordonali, la vogherese Elena Lucchini e la milanese Laura Ravetto. Dentro sarà anche il segretario federale della Lega giovani Luca Toccalini, mentre si parla di una candidatura territoriale di un altro esponente della Lega Giovani, e potrebbe essere la brianzola Laura Capra.
Anche Forza Italia si organizza facendo i conti. Al Senato potrebbe esserci la candidatura del leader azzurro, l'ex premier Silvio Berlusconi, torneranno sicuramente in Parlamento Licia Ronzulli e Cristina Rossello, e con ogni probabilità anche l'ex sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo e il brianzolo Andrea Mandelli, presidente dell'Ordine dei farmacisti, mentre in ottima posizione risultano l'ex sindaco di Brescia Adriano Paroli e il bergamasco Alessandro Sorte. Con buone possibilità ambiscono a un nuovo impegno il coordinatore provinciale di Milano Graziano Musella, quella di Bergamo Alessandra Gallone e il vice capogruppo Matteo Perego di Cremnago.
Ha già annunciato di non essere disponibile al bis Adriano Galliani, qualcuno è andato via (fra questi Mariastella Gelmini e Claudio Pedrazzini, in «Azione») stavolta potrebbe toccare al presidente dei Giovani Marco Bestetti o all'ex assessore regionale Giulio Gallera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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