«I nostri locali nella morsa dell'usura»L'inchiesta di Terre di Mezzo e Agesci

(...) «Con la crisi economica i commercianti si trovano senza liquidità e con le banche che non li aiutano, si sentono esposti al rischio di finire nei giri sbagliati: che sia per ottenere protezione o per avere finanziamenti - scrive Terre di mezzo - Del resto, le cronache degli ultimi due anni e mezzo riportano casi che potrebbero essere riconducibili a racket e usura. Eppure il numero di denunce in città è bassissimo: nel 2010 in tutta Milano sono state cinque. Il 28 settembre 2011 va a fuoco lo Sugar lounge, in via Alserio 9, incendiato da una molotov. Il locale era di proprietà di Raffaele Falzetta, fratello di Vincenzo, in carcere dal 2009 con l'accusa di essere il contabile dei Coco Trovato, clan 'ndranghetista che s'è preso i locali tra Milano e Lecco a suon di contati provenienti dalla vendita di cocaina.
Il secondo episodio risale all'inizio del 2012: viene dato alle fiamme il ristorante pizzeria Segrino, apparentemente lontano dagli ambienti criminali».
Oltre all'aumento delle forze dell'ordine in zona, indicato come una delle tre misure da adottare nel 48% dei casi, i negozianti chiedono di sensibilizzare gli istituti di credito ad aiutare il commercio e assicurare un'accurata consulenza finanziaria (25 per cento).

«Nel quartiere Navigli, invece, le cosche della 'ndrangheta non impongono il pizzo, per il semplice motivo che i locali li comprano, riciclando il denaro sporco del traffico di droga» si legge nell'inchiesta. Si sospetta che l'abitudine si stia consolidando anche in zona Marghera.

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