Con i nuovi metrò arrivano anche le tasse

Si rischiano stop per motivi di tutela archeologica

La buona notizia è che Letizia Moratti è riuscita a ottenere da Di Pietro l’impegno a stanziare 104,5 milioni per le metropolitane milanesi (90 dei quali per la linea quattro), che dovrebbero arrivare con la prossima riunione del Cipe. Le cattive notizie sono che i Beni culturali minacciano di mettersi di traverso al finanziamento. In più, i costi complessivi per le linee ritenute prioritarie (ovvero M4, M5 Garibaldi-San Siro, M3 San Donato-Paullo) sono di 3.155 milioni di euro e ne mancano all’appello 2.645 (solo 510 milioni hanno copertura finanziaria). La data prevista per un «potenziamento significativo della rete» è il 2015.
Nel protocollo d’intesa (firmato ieri dal ministro Antonio Di Pietro, il sindaco Moratti, l’assessore provinciale Paolo Matteucci e l’assessore regionale, Raffaele Cattaneo) lo Stato si impegna a finanziare 1.026 milioni ma i restanti 1.619 dovranno essere trovati dagli enti locali. E il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, ha confermato a Comune, Provincia e Regione che bisognerà pensare a un aumento ad hoc del pedaggio delle autostrade lombarde. Insomma, è in arrivo una nuova tassa di scopo per costruire le metropolitane di cui Milano ha bisogno.
Il finanziamento della MM4, comunque, è attualmente bloccato dal ministero dei Beni culturali, che attende rassicurazioni da Palazzo Marino su ritrovamenti che interessassero il tracciato. E anche se Di Pietro ha appunto promesso di portare alla prossima riunione del Cipe la richiesta di finanziamento della linea 4, il rischio di un nuovo stop per ragioni di tutela archeologica è concreto.
Molto contestate le priorità che sono state spinte dal sindaco, accettate da Di Pietro e alla fine sottoscritte da tutti per evitare blocchi dei fondi. A essere finanziate (e realizzate) per prime saranno le linee interne alla città, come voluto dalla Moratti. Le priorità di intervento sono infatti il primo lotto della M4 (da San Cristoforo al Policlinico) e il secondo lotto dal Policlinico a Linate. A seguire la M5 da Bignami a Garibaldi Fs e poi da Garibaldi Fs a Axum San Siro. Infine il prolungamento della M3 da San Donato a Paullo. Solo successivamente si passerà al potenziamento dei collegamenti con la Fiera, alla M2 Cologno-Vimercate, M1 da Sesto a Monza Bettola e alla riqualificazione della metrotramvia.
Soddisfatta la Moratti. «È un tassello importante, segno di attenzione per la città» commenta il sindaco. L’assessore ai Trasporti del Pirellone, Raffaele Cattaneo, contesta invece che siano state privilegiate le tratte milanesi a scapito di quelle che collegano la città all’hinterland. Inoltre, Cattaneo teme che l’ecopedaggio (ovvero l’addizionale sul passaggio in autostrada) gravi troppo sugli abitanti della Lombardia. «Di Pietro ci ha detto che la coperta è corta, ma non accetteremo che siano tosate sempre le stesse pecore, ovvero le pecore lombarde» sintetizza Cattaneo. E aggiunge: «I lombardi sono già abbastanza penalizzati dalle tasse».

Così, l’obiettivo è di colpire soprattutto il transito dei mezzi pesanti che attraversano Milano e la Lombardia. D’accordo l’assessore provinciale ai Trasporti, Paolo Matteucci: «Ogni anno abbiamo 250 milioni di passaggi ai caselli. L’idea è di chiedere un centesimo ai lombardi e un euro ai Tir che passano».

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