Una pista ciclabile che spunta dal nulla una mattina di fine luglio, e meno di un mese dopo nel nulla finisce - almeno in parte - per la protesta del quartiere - residenti e commercianti.
La storia della corsia riservata alle biciclette in via Forze Armate è anche una bella metafora di un'amministrazione incerta, che procede a colpi d'acceleratore e retromarce. Un Comune che prima decide di rendere omaggio al mito della pista ciclabile. E poi, quando si rende conto che sta facendo un pasticcio, prova a rimangiarsi l'operazione, facendo arrabbiare un po' tutti - come classicamente avviene quando si è indecisi. «Una mattina di luglio - racconta Raffaele Gesuele, un commerciante della via - vediamo all'improvviso dei cartelli di divieto di parcheggio per rifacimento della segnaletica orizzontale. Tutti abbiamo pensato alle strisce gialle che delimitano i posti dei residenti. Abbiamo visto i vigili fare le multe, e poi abbiamo scoperto che era invece una pista ciclabile, su entrambi i lati della strada, al posto dei parcheggi». La pista - che va dall'incrocio con via Olivieri a Primaticcio, su entrambi i lati della strada - secondo la gente del quartiere si mangia alcune decine di posti, una sessantina. Un disagio non solo inutile, perché la cosa più comoda sarebbe stata utilizzare una parte dei marciapiede, ma anche pericolosa, visti gli innumerevoli incroci e passi carrai. E i ciclisti sono d'accordo, tanto che - racconta Raffaele - «continuano a pedalare sul marciapiede, accanto alla pista, o contromano, per tenersi all'interno e stare più sicuri».
D'agosto commercianti e residenti, molti dei quali anziani, partono con una raccolta di firme che, in una Milano sonnacchiosa, arriva presto a 200 sottoscrizioni. «Noi non siamo contro le piste ciclabili - precisano - ma vorremmo che fossero fatte con criterio». Vengono coinvolti i consiglieri di zona. Secondo la gente del quartiere anche alcuni vigili, interpellati, consigliano di far partire la petizione, terrorizzati dalla possibilità di dover intervenire continuamente in zona. E della partita sarebbero anche alcuni sindacalisti Atm, preoccupati per una pericolosa restrizione degli spazi di manovra dei bus. «Anche l'assessore Maran, interpellato da un esponente del centrosinistra, Lorenzo Zacchetti, ha in qualche modo ammesso un errore», raccontano. Fatto sta che alle 5 del mattino le strisce spariscono, ma solo in un piccolo tratto, in uno dei due lati: «Una quarantina di metri - spiega Raffaele - una decina di posti-auto, ma noi andiamo avanti».
«Il Comune ha alzato bandiera bianca - commenta Marco Bestetti (Pdl), uno dei consiglieri più impegnati - il fuoco di sbarramento dei residenti e dei commercianti e il nostro tempestivo intervento ha sicuramente provocato qualche nottata insonne a Maran e ai tecnici del Comune, ma ha anche portato ai primi risultati positivi». «Tuttavia - aggiunge - nonostante una prima vittoria la battaglia non è ancora finita, perché i posti auto sul lato dispari della strada sono troppo pochi.
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