Il sindaco promette che la Piazza d'Armi, su cui da almeno vent'anni sono cessate le esercitazioni militari, diventerà un grande parco. Qui potrebbe nascere anche la Città dei bambini, «abbiamo già un museo dedicato ai più piccoli e ho sempre sognato di creare una piccola città per loro, ne parleremo ovviamente con i cittadini» spiega Giuliano Pisapia. Housing sociale invece alla caserma «Mameli» che per anni ha ospitato i bersaglieri. Ieri a Roma ha firmato il protocollo d'intesa con il Ministero della Difesa e l'Agenzia del Demanio per il passaggio e la trasformazione di tre immobili dismessi di proprietà dell'esercito. Un'operazione che ha coinvolto anche i Comuni di Roma e Torino. Milano «incassa» Piazza d'Armi, che si trova in via Forze Armate, la «Mameli» e anche i «Magazzini Baggio» in via Olivieri 4: un totale di 503mila metri quadrati, di cui solo 48.300 già edificati (e con strutture sostanzialmente da riqualificare). Ribadisce che l'intenzione è di utilizzare le aree per creare verde, housing sociale, progetti di tipo sociale. Ma gli assessori al Welfare Piefrancesco Majorino e alla Sicurezza Marco Granelli hanno chiesto per mesi al governo di assegnare le caserme abbandonate all'amministrazione per dedicarle all'emergenza profughi, o all'accoglienza dei rom via via sfrattati dai campi. Non sorprende che il centrodestra ora metta le mani avanti. «Che non diventino gli ennesimi centri accoglienza per clandestini o nomadi - avverte il consigliere Fdi Riccardo De Corato -. Quando il sindaco dire che le caserme diventeranno spazi verdi con strutture per servizi sociali purtroppo ci viene in mente il campo rom creato in via Lombroso o il Cie trasformato in casa d'accoglienza per i profughi». Anche il leghista Massimiliano Bastoni dice «no a centri di accoglienza e attività pseudosociali, se la giunta ha in mente alloggi da destinare a rom, clandestini e associazioni amiche».
É perplesso il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale. «Il Comune dovrà dare un nuovo inquadramento urbanistico e poi valorizzare i terreni in questione - fa presente -, considerando che lo Stato deve pure ricavare delle risorse che ha iscritto a bilancio alla voce vendita patrimonio. Per creare un parco in Piazza d'Armi dovrà trovare le risorse, operazione impossibile con gli attuali bilanci, considerando che già il Forlanini, Trotter e parco Sud attendono da anni i lavori. Per caserme e magazzini suggeriamo edilizia residenziale pubblica e convenzionata, con una quota riservata alle forze dell'ordine. Ma la giunta saprà attrarre investimenti privati nei i progetti? L'accordo con Fs per il recupero degli scali dismessi è fermo da 3 anni. Forse sarebbe stato meglio richiedere al ministro i militari per ridare un po di sicurezza a Milano».
Avere a disposizione «una caserma, un grande giardino, un terreno oggi inutilizzato - assicura invece il sindaco - significa metterli a disposizione della città. Bisogna valorizzarli in tempi brevi». Una scadenza è stata già fissata dal ministro Roberta Pinotti: il protocollo prevede che il Comune consegni entro 12 mesi i progetti di riqualificazione e i cambi di destinazione urbanistica necessari per firma l'accordo di programma attuativo, o dovrà restituire immobili e terreni, che per il 50% diventeranno di proprietà comunale e per decidere le funzioni saranno coinvolti i Consigli di zona. Per Piazza d'Armi, periferia sud, il sindaco ribadisce l'ipotesi di una nuova area verde. In via Suzzani «edilizia convenzionata, iniziative culturali, servizi sociali».
Ai Magazzini Baggio potrebbero concentrarsi anche attività di terziario. Il vicesindaco Lucia De Cesaris auspica che il modello «possa servire da esempio per la riqualificazione di altri spazi abbandonate gestiti da privati».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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