Cronaca locale

Imprese, famiglie e lavoro. Ecco il Piano per ripartire

La Regione vota la risoluzione Senna "verso la fase 2". Centrodestra unito. E alla fine si spacca l'opposizione

Imprese, famiglie e lavoro. Ecco il Piano per ripartire

Sì al piano per la riapertura. La Regione ieri mattina ha annunciato i «Lombard bond», e in seguito ha votato in Consiglio la risoluzione «verso la fase 2».

Lo strumento finanziario - messo in campo per la seconda volta dopo il 2001 - consiste in obbligazioni che andranno a coprire i tre miliardi di investimenti previsti. I bond saranno autorizzati in base alle effettive necessità di cassa, «come farebbe un buon padre di famiglia» dicono da Palazzo Lombardia.

Nel pomeriggio, con 43 voti a favore, 25 contrari e un astenuto, è stata approvata dall'aula la risoluzione presentata dal presidente della commissione Attività produttive Gianmarco Senna, un documento ampio che contiene linee guida per la ripresa in tutti i settori, con la previsione di provvedimenti auspicati per l'economia e la famiglia, per la sanità, il sociale e la scuola.

Una delle notizie è che, alla fine, invece della maggioranza, a spaccarsi è stata l'opposizione. Il centrodestra ha votato compatto, a sinistra invece la consigliera Patrizia Baffi (renziana, eletta a Lodi) si è astenuta. Il resto dell'opposizione è andato avanti in ordine sparso, con Pd e «Più Europa» alleati, Lombardi Civici distinti e 5 Stelle al solito a far corsa da soli.

Quanto al contenuto, le misure indicate sono molte. Intanto, la risoluzione impegna presidente e giunta a farsi portavoce presso il Governo e in ogni altra sede istituzionale della necessità di interventi che garantiscano la continuità dell'offerta educativa di asili nido e scuole materne, pubbliche e private, l'incremento del fondo delle non-autosufficienze e del Fondo nazionale per le Politiche sociali. Presidente e giunta regionale sono chiamati ad attivarsi anche sul fronte del sostegno ai cittadini, alle famiglie e alle imprese. Per le imprese e i professionisti, ma anche per le famiglie, si auspica l'istituzione di un Fondo nazionale di solidarietà. La risoluzione prevede anche la creazione di «zone economiche speciali» su tutto il territorio regionale, per «aumentare attrattività di investitori, snellire la burocrazia e ottenere sgravi fiscali e previdenziali: l'ipotesi di lavoro sono le Aree di propulsione economica previste dalla mozione del bresciano Gabriele Barucco (Forza Italia). Fra molte altre previsioni, chiesta anche l'esenzione temporanea dai tributi nazionali, dagli adempimenti fiscali e burocratici e dal pagamento delle utenze per tutte le attività economiche della Lombardia colpite dalla crisi sanitaria ed economica. Stessa misura per le famiglie che risultino in difficoltà dopo la crisi. E ancora, si chiede di estendere il bonus di 600 euro a tutte le partite Iva e a tutti i liberi professionisti, modificando l'importo e portandolo all'80% della media degli introiti del singolo professionista nelle 12 mensilità degli ultimi tre anni (con un tetto massimo).

In ordine all'emergenza sanitaria, altro impegno previsto è il «reperimento dei reagenti necessari per continuare ad incrementare il numero dei tamponi nasofaringei», ma si cita anche la possibile Iva agevolata al 4% sulla strumentazione (soprattutto mascherine) e azioni concrete a vantaggio del personale sanitario (retribuzioni e sgravi fiscali).

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