Il futuro del Cerba, il centro europeo di ricerca biomedica avanzata voluto da Umberto Veronesi, traballa sempre di più. Parecchie perplessità sull'area dove costruirlo sono emerse anche durante le commissioni Urbanistica e Ambiente, riunite a Palazzo Marino. L'assessore Lucia De Cesaris ribadisce che il Comune non è disposto ad accettare né centri commerciali medi né progetti di housing sociali a fianco del polo sanitario. E cresce il fronte per tutelare il parco Sud agricolo, individuato finora come ipotetica sede: Legambiente, Fai, Wwf e una schiera di intellettuali e vip sono scesi in campo con un appello alle istituzioni. La richiesta è quella di salvare il centro biomedico ma di non distruggere campi e patrimonio agricolo. «Sì alla ricerca biomedica, no alle speculazioni edilizie sul territorio» è l'indirizzo dato dalle commissioni comunali. «Se il 27 giugno l'accordo sul Cerba decadrà - aggiunge il presidente della commissione Urbanistica Roberto Biscardini - decade non per responsabilità della pubblica amministrazione ma dei proponenti. Non possiamo sostituirci a una proprietà inadempiente» e «non ha senso accettare soluzioni fittizie per qualcosa che non sta in piedi». Con la maggioranza dei consiglieri anche la Lega Nord: «La priorità è il parco Sud», spiega Luca Lepore. Pietro Tatarella (Pdl) chiede una posizione chiara all'assessore: «Se non vuole il Cerba, lo dica esplicitamente, senza escamotage».
La De Cesaris lancia un appello alle banche, che al momento sono le uniche in grado di sbloccare la situazione: «Se vogliono dimostrare il cambiamento, che investano sul Cerba e mostrino che si può fare anche senza un intervento speculativo».Incognite sul Cerba, l'assessore frena: «No alle speculazioni»
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