Portare a Milano l'Agenzia europea del farmaco e la Corte europea per la proprietà intellettuale, entrambe con sede a Londra. È la proposta di Confindustria Lombardia davanti alle nuove opportunità aperte dalla Brexit. «La Lombardia e Milano in particolare - spiega il presidente Alberto Ribolla - sono tra le aree più attrattive d'Europa e il substrato culturale e il modo di fare dei lombardi credo sia un grande asset da giocare: dobbiamo essere più rapidi rispetto agli altri». I dati esposti alla presentazione delle nuove previsioni economiche del Centro studi Confindustria supportano l'idea di traferire in regione alcune agenzia chiave per lo sviluppo. La Lombardia infatti è la prima tra le regioni che compongono i Paesi europei per occupazione manifatturiera. È anche tra le regioni europee più competitive, seconda solo all'Île de France.
Soprattutto la nostra regione è capitale dell'innovazione, con cinquanta nuovi brevetti ogni giorno. Al primo posto per brevetti nazionali: oltre 190mila nel 2015, il 28 per cento di quelli italiani. E al primo posto in Italia per brevetti europei: oltre 15mila lo scorso anno, il 34,5 per cento del totale. Anche l'occupazione lombarda nel 2016 ha registrato una leggera ripresa, con un più 0,7 per cento nel primo trimestre e un calo della cassintegrazione. «La Lombardia - aggiunge Ribolla - si candida ufficialmente a diventare la nuova Londra, una Londra più complessa e articolata e non esclusivamente dipendente dalla finanza. La Lombardia è la regione più competitiva del nostro Paese ed è tra le regioni più competitive in Europa». Il presidente di Confindustria Lombardia ricorda però che «bisogna essere rapidi e coesi». Bene anche la possibilità di creare una «tax free zone» nell'area di Expo. «Qualunque cosa renda la nostra Regione più appetibile va a favore di tutti - sottolinea Ribolla - se avessimo la possibilità di defiscalizzare, tenendo presente che ci sono delle politiche di ordine nazionale che non possiamo prevaricare, sarebbe un grande vantaggio». Quanto ai riflessi della Brexit sulle attività economiche lombarde «oggi sono ipotizzabili ma non noti - conclude -.
È chiaro che questo comporterà un grande sconvolgimento perché la Lombardia e alcune sue province in particolare hanno un rapporto intenso con la Gran Bretagna, a partire dalle 500 aziende a capitale inglese. Ma credo che comunque si stabilizzerà il rapporto tra il Regno Unito e l'Europa e quindi l'Italia».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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